L’acqua che sta arrivando in queste ore nei rubinetti dei 28 Comuni lucani, compreso Potenza, ha un colore giallastro, altre volte è torbida. Per l’Asp è potabile. I lucani non si fidano. Anche se ieri, nell’assemblea del consiglio regionale è stato deciso che non ci sarà una commissione d’inchiesta sulla crisi idrica.
Non ci sarà bisogno di approfondire lo schema idrico del Camastra che vede prendere l’ acqua dal Basento per evitare di restare a secco, come pure è accaduto per mesi. E come in fondo ancora accade, perchè non tutto il sistema è andato a regime. Intanto ieri, la seduta del Consiglio regionale sarebbe dovuta continuare, ma è caduto il numero legale. La maggioranza ha dato forfait. E l’assemblea è stata sciolta, riuscendo solo a cominciare che erano state fatte le nomine dei Dg.
Le risposte della Regione
Intanto per placare gli animi, la Regione ha pubblicato sul sito e sui social alcune domande e risposte per poter chiarire che sta accadendo. E quasi come a giustificarsi, il governatore e la sua maggioranza affermano che «l’uso dell’acqua del fiume Basento era l’unica soluzione per fronteggiare la crisi idrica del Camastra» perché «è l’unica risorsa che può garantire una portata costante di 400 litri al secondo di acqua, più o meno quanto in grado di dare oggi il Camastra.
essun’altra fonte può garantire lo stesso volume d’acqua». Si legge su facebook. Si aggiunge poi che esperti e tecnici stanno lavorando per individuare nuove sorgenti o riattivare alcuni pozzi. E sull’acqua che appare sporca si rassicura che è solo un problema momentaneo, in quanto le condotte si stanno attivando. «Solo dopo l’esito delle analisi, quindi a partire da ieri sera, Acquedotto Lucano ha cominciato a distribuire l’acqua proveniente dal Basento», si legge sulla pagina Fb e ancora: «in questo periodo, e verosimilmente per altre 48 ore, si stanno effettuando manovre di ripristino del regolare regime di portata e pressione nelle condotte. Questo perché, nel periodo di scambio tra le acque del Camastra e le acque del Basento, i serbatoi principali sono stati chiusi in attesa del via libera da parte dell’Asp e le condotte e i serbatoi comunali si sono svuotati. Ripartendo da zero, nelle fasi di riempimento, si generano sacche d’aria in alcuni punti della rete che per essere rimosse necessitano di manovre idrauliche laboriose che impiegano tempo. Per questo, in alcuni paesi, l’acqua arriva tempestivamente ed in altri risulta ancora da ripristinare. Acquedotto Lucano comunica che questa problematica è in fase di risoluzione». Ma il comitato non si placa. E non sono escluse nuove manifestazioni.