Crisi idrica in Basilicata: blitz nel Consiglio regionale del comitato Acqua pubblica Camastra

Emergenza idrica, la Regione trema. Ieri a Potenza, nella sede dell’assise il governatore Vito Bardi non avrebbe dovuto presentarsi, ma il clima ha iniziato a farsi pesante quando sono arrivati alcuni rappresentanti del Comitato Acqua Pubblica Camastra. Sono entrati in aula, hanno protestato in silenzio, esponendo cartelli. Il centrosinistra non ha mollato la presa e ha chiesto una commissione d’inchiesta annunciando: «Riteniamo necessaria l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla gestione della crisi idrica in atto non per formare tribunali inquisitori ma per capire le effettive responsabilità che, almeno da due decenni, hanno determinato questa situazione senza precedenti», hanno detto. A quel punto il presidente dell’assise Marcello Pittella ha interrotto la seduta. E voilà è apparso Bardi che aveva dato appuntamento a lunedì per fare il punto sulla situazione. Visto il clima ha preferito anticipare i tempi, per non riscaldare ancor di più gli animi.

La relazione

Il governatore che è anche commissario per l’emergenza idrica ha letto una relazione, puntando il dito su una situazione strutturale disastrosa, ereditata da anni di malagestione. Poi ha annunciato che «da domani (oggi, ndr) le acque del Basento cominceranno a confluire e ci saranno i campionamenti dell’Arpab, per conto dell’Asp, prima di essere immesse nel depuratore di Masseria Romaniello. Dopo nove ore del processo di potabilizzazione saranno fatti ulteriori campionamenti che richiedono un processamento di circa 48 ore. Soltanto all’esito positivo di queste analisi l’acqua entrerà in circolo per arrivare nelle case dei cittadini garantendo assoluta sicurezza».

«Ultimi 70 metri»

Bardi ha detto pure che i lavori stanno per terminare, servono solo gli ultimi 70 metri di tubature da saldare. Non solo. Pare sia già pronto l’impianto di sollevamento che dovrà trasferire 400 litri d’acqua al secondo dal Basento al Camastrino. Per la bontà dell’acqua Bardi giura. I parametri presi in esame risultano inferiori alla concentrazione massima ammissibile e per i due leggeri superamenti legati a tensioattivi e fosfati ha detto che si tratta di sostanze che comunque potranno essere trattate dal potabilizzatore. E poi ha promesso controlli quotidiani. Ma ha anche rassicurato: «l’acqua per adesso viene classificata in A2 e può essere destinata al consumo umano. In qualità di commissario ho chiesto ad Arpab, Acquedotto lucano e Asp di effettuare controlli quotidiani per garantire la massima sicurezza ai cittadini, i cui risultati saranno resi noti tempestivamente sul sito internet della Regione». Ma basterà? La discussione in assise dei dati che ha trasmesso è stata comunque rimandata a lunedì prossimo.

La protesta

Nelle stesse ore intanto il parlamentare Pd, Enzo Amendola ha annunciato di aver presentato una interrogazione: «Ho presentato, insieme al collega Marco Sarracino, un’interrogazione urgente alla Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Agricoltura, delle Infrastrutture e dell’Ambiente, sulle criticità gestionali e manageriali della nuova società, insieme a un emendamento alla Legge di Bilancio per finanziare con cento milioni di euro interventi prioritari per risolvere la crisi idrica nel Mezzogiorno».

Acqua in bottiglia a scuola

Insomma la crisi idrica della Basilicata è finita sul tavolo della Meloni. Questa è in realtà anche la storia di una diga realizzata nel 1968 e che aspetta ancora il collaudo da 57 anni, che presenta perdite d’acqua al 70% . Per adesso si va avanti con acqua razionata e con scuole aperte dove si è costretti a distribuire le bottigliette.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version