Crisi idrica in Basilicata, arriva l’ispettore dell’Istituto superiore di Sanità

«Il sindaco Telesca, la Giunta e i consiglieri comunali di maggioranza hanno deciso di non voler affiancare le tante persone che si sono mobilitate insieme ad associazioni, sindacati, studenti, paradossalmente anche partiti che fanno parte della stessa Giunta, nella lotta in difesa dell’acqua pulita e dell’acqua pubblica. O meglio, a loro dire lo faranno, ma hanno deciso di non condividere il documento sottoposto alla loro attenzione dal Comitato Acqua Pubblica nel corso dell’incontro svoltosi sabato a margine della Manifestazione», così in una nota il Comitato Acqua Pubblica ha lanciato l’ennesimo allarme sulla grave situazione idrica che sta interessando il territorio, denunciando l’inerzia delle istituzioni e sollecitando un intervento immediato.

La mobilitazione

Nel corso degli ultimi mesi, la carenza idrica ha assunto proporzioni allarmanti, mettendo a dura prova la vita quotidiana dei cittadini e innescando un acceso dibattito sulle cause e sulle possibili soluzioni. Il Comitato, composto da associazioni, sindacati, studenti e cittadini, ha sottolineato come la crisi idrica sia il risultato di una serie di fattori, tra cui la scarsità delle precipitazioni, il deterioramento delle infrastrutture e la gestione non ottimale della risorsa idrica.

Sabato in piazza sono scesi studenti e cittadini con cartelloni e striscioni con su scritto «abbiamo diritto alla doccia». Oltre un centinaio i manifestanti guidati dal Comitato Acqua Pubblica Camastra. Tre i punti principali della protesta: acqua pulita, trasparenza nella gestione e rispetto dei cittadini interessati dalle restrizioni quotidiane. Duro l’attacco dell’opposizione in Consiglio regionale: «Bardi si sottrae al confronto».

Tra le principali preoccupazioni espresse dal Comitato vi è la qualità dell’acqua erogata, sulla quale aleggiano dubbi e perplessità. La richiesta di maggiore trasparenza e di controlli più rigorosi è stata rivolta alle istituzioni competenti, con l’obiettivo di garantire ai cittadini un’acqua sicura e salubre.

I controlli

La grave crisi idrica che sta attanagliando la regione Basilicata e, in particolare, il capoluogo Potenza, ha richiesto un intervento risolutivo e tempestivo da parte delle autorità competenti. In questo contesto è stato nominato Luca Lucentini, direttore del centro nazionale sicurezza delle acque dell’Istituto superiore di Sanità. Luca Lucentini svolgerà un ruolo di supporto e di supervisione a tutte le attività di Acquedotto lucano nell’ambito dell’emergenza idrica e, in particolare, sull’utilizzo delle acque del Basento per alimentare la diga del Camastra. Intanto sabato sono state sistemate le pompe per il sollevamento delle acque del Basento che saranno convogliate nel Camastra. I lavori – finanziati da 1 milione e 180mila euro che derivano dai fondi legati al riconoscimento dello stato di emergenza – procedono speditamente per consegnare l’opera entro il 20 novembre.

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