Credito di imposta, Cna Basilicata scrive ai parlamentari lucani

«A distanza di dieci mesi dall’emanazione del Decreto Energia, siamo ancora in attesa del decreto ministeriale che attua il credito d’imposta a favore delle imprese meridionali che investono in efficienza energetica e autoproduzione da rinnovabili». È l’allarme lanciato dal presidente di Cna Basilicata, Leo Montemurro, il quale richiede una risposta concreta dal momento che si tratta di «una delle poche misure che, da quando è esplosa la crisi energetica, punta sull’efficienza energetica per alleggerire le bollette e ridurre al contempo la nostra dipendenza dagli approvvigionamenti esteri». 

A detta del presidente lucano, sbloccare i 145 milioni di euro previsti, da spendere nel biennio 2022-2023, significa destinare risorse preziose di cui le imprese del sud, e in particolare le imprese artigiane e le Pmi, che «hanno grande bisogno in questo momento per fronteggiare il caro-energia in un contesto di mercato che sconta gravi ritardi e diseconomie che ne ostacolano il potenziale di crescita».

Il materano ha ribadito come avere una somma così importante ferma e bloccata in questo particolare momento è veramente inopportuno «atteso che di concerto con i vari programmi regionali, compresi quelli che incentivano la produzione di idrogeno verde che vanno nella direzione dell’autosufficienza energetica, si potrebbero raggiungere risultati importanti in tempi brevi rispetto alla minore dipendenza delle nostre imprese dagli attuali esosi sistemi di approvigionamento di energia sia elettrica che gas».

Per Montemurro la leva fiscale rappresenta uno strumento di facile e diretto utilizzo da parte delle imprese per sostenere l’innovazione dei processi produttivi in chiave green e, pertanto, CNA Basilicata auspica che il Governo completi al più presto il quadro normativo necessario a renderlo effettivamente operativo.

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