È stato inaugurato ieri lo svincolo tra la Ss96 bis e la Bradanica, realizzato dal comune di Irsina (Mt), diventato il soggetto attuatore dell’opera nel 2017 e realizzata dall’azienda irsinese Capbeton. Uno svincolo che accorcia le distanze tra una vasta area della collina materana (diversi i comuni avvantaggiati tra cui Tolve, Oppido, Genzano di Lucania, Pietragalla, Cancellara) e la città di Matera, fino ad arrivare a Bari. Nella casa comunale di Irsina, l’incontro con il sindaco Nicola Massimo Morea, l’assessora regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese e i primi cittadini di alcuni dei comuni limitrofi, tra cui Pasquale Pepe, sindaco di Tolve, è stato un dialogo sul nodo stretto che lega infrastrutture e sviluppo delle aree interne. «Un’opera di fondamentale importanza che rende più rapidi i collegamenti e pone le condizioni per liberare una vasta area dall’isolamento – ha dichiarato Morea -. È un’opera attesa da molti anni: c’era già una procedura assentita nel 2008, ma si era arenata perché molto complessa. Nel 2017 il Comune ha chiesto alla Regione di essere individuato quale soggetto attuatore. Abbiamo posto sui nostri uffici un carico pesantissimo, spesso abbiamo anche avuto il pensiero di mollare. Invece ce l’abbiamo fatta e la cosa bella è che la gara sia stata vinta da un’impresa locale». Ma ci sono ancora collegamenti interni da migliorare, ed è «una partita di fondamentale importanza, senza infrastrutture non ci può essere sviluppo per questo territorio». Il nuovo svincolo era atteso da circa vent’anni («ma noi ne contiamo cinque», ha sottolineato Morea, ed effettivamente sono quelli trascorsi da quando il comune è diventato soggetto attuatore alla consegna dei lavori) e viene incontro ad esigenze fondamentali, come quelle degli operai di Stellantis diretti a Melfi da Irsina e viceversa e apre ai flussi turistici, come ricordato anche dal presidente Marrese: «Serve a far uscire il territorio dall’isolamento, non solo per Irsina ma anche ai tantissimi cittadini che vogliono vivere le bellezze di questa città. Le criticità che erano presenti sono state superate proprio grazie al lavoro di sinergia tra Comune, Regione e Provincia». Sulla questione della cooperazione tra enti è tornato anche il sindaco di Tolve Pasquale Pepe: «Ho il sospetto che se non fosse stato il comune il soggetto attuatore, ci sarebbero voluti altri 17 anni – ha commentato -. È una questione di dignità del sud, che può essere difesa solo attraverso la concertazione dei diversi enti coinvolti». Pepe ha poi suggerito che quando si parla di infrastrutture «non bisogna essere pavidi: sono l’unica strada per fare il salto di qualità che le future generazioni meritano». Il riferimento è all’ambizioso progetto del tunnel di Pazzano. D’altronde, come dichiarato dall’assessora Merra, una cosa non esclude l’altra: «Le infrastrutture in Basilicata sono il più grandioso bene pubblico su cui non c’è facoltà di alternativa. Sono tutte necessarie e indispensabili. La provincia materana – ha aggiunto – ha un fabbisogno che supera di gran lunga molte aree della provincia di Potenza. Oggi Irsina è il simbolo di come un comune possa sostituirsi alle grandi macchine amministrative e burocratiche della pubblica amministrazione». Infrastrutture che devono guardare al futuro, dunque, con un occhio alla strategia per le aree interne e l’altro all’abbattimento dei tempi di realizzazione. «È necessario per dare un futuro alle nuove generazioni – ha concluso il sindaco Morea -. Oggi siamo ancora in tempo per farlo. Altrimenti, avremo fallito come uomini e come politici».
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Di Redazione23 Novembre 2024