Casellati, candidata in Basilicata: «Difenderemo il Mezzogiorno»

Una campagna elettorale anomala, contratta nello spazio di agosto e settembre. L’Italia non affrontava una campagna estiva dal secondo dopoguerra. Ritmi serrati imposti a tutti i candidati, dunque. La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è candidata all’uninominale per il Senato in Basilicata. Regione che sta esplorando in lungo e in largo tra incontri con cittadini, imprese, associazioni di categoria, aziende. Acqua, vento, petrolio, verde, cultura: tutti gli elementi che di a certe latitudini costituiscono il nerbo identitario vengono osservati sotto la lente della politica.

Presidente, è stata in Basilicata, dai centri principali ai luoghi più remoti, una eterogeneità che è tra i motivi principali delle sue potenzialità, ma anche delle criticità. Quali crede siano le maggiori del territorio?

«Sì, è vero, in queste settimane ho visto praticamente ogni scorcio della Basilicata e ho potuto ammirare le sue infinite bellezze e conoscere da vicino le sue eccellenze. È stata un’esperienza bellissima, resa ancora più preziosa dal calore e dall’affetto della gente, che mi ha fatto toccare con mano l’ingegno e l’attaccamento al lavoro che contraddistinguono i lucani. Le tante storie di talento e di passione che questa terra racconta, confermano una volta di più quanto sia fondamentale difendere la quota del 40% di risorse del Pnrr destinate al Sud. Questa, infatti, è una regione che, come altre del Sud, in molti settori purtroppo sconta ancora il divario con le aree più sviluppate del Paese. Penso soprattutto alla carenza di infrastrutture viarie che rende difficoltosa la mobilità dei cittadini e delle merci. All’inizio del mio tour, chiedevo quanti chilometri ci fossero tra una località e l’altra. Dopo un po’ ho capito che bisognava chiedere “quanto tempo ci vuole”. Per andare a Matera serve, per esempio, una mezza giornata di viaggio e parliamo di un capoluogo di provincia, l’unico che ancora non è servito dalla rete ferroviaria nazionale. Ritengo inaccettabile che una terra ricca di risorse naturali, umane, storiche e culturali come la Basilicata sia così isolata e così poco accessibile. Così come penso che non si possa più assistere senza intervenire concretamente per fermare il lento e graduale spopolamento che rischia di cancellare l’identità storico-culturale di questa regione».

Gli interventi più urgenti?

«Formazione e occupazione per i giovani lucani sono le altre due priorità di cui il futuro Governo dovrà farsi carico. Il governatore Bardi e la giunta regionale di centrodestra, in questi anni, hanno tracciato la strada: grazie al loro impegno, tra le altre cose, è stata rafforzata l’offerta dell’Università della Basilicata che oggi rappresenta un’ulteriore opportunità di sviluppo per le giovani generazioni. E poi bisognerà promuovere “la cultura d’impresa” per far nascere, attraverso l’autoimprenditorialità, aziende locali sul territorio. Solo così si potrà dare ai ragazzi lucani l’alternativa per non andare via dalla loro terra e contribuire alla crescita socio-economica di tutta la regione. L’altro fronte su cui bisogna investire sono le risorse naturali, da quelle energetiche a quelle idriche, che però devono portare benefici a tutti i cittadini della Basilicata».

Le realtà che potrebbero far scuola?

«Gli esempi virtuosi sono tanti. Qui in Basilicata non c’è angolo del territorio che non esprima potenzialità naturali, umane e produttive. E ovunque ho avuto modo di riscontrare il desiderio della gente di scommettere sulla loro terra. Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è un po’ il manifesto dello “sviluppo dal basso”, un evento che, facendo leva sul patrimonio storico, culturale, paesaggistico e naturalistico, è diventato strumento per portare condizioni di sviluppo laddove in passato era impensabile. E poi vorrei ricordare il territorio della provincia di Potenza che fornisce al Paese l’80% della produzione nazionale di idrocarburi. E ancora, la diga di Senise, la più grande d’Europa in terra battuta, da cui attinge acqua anche la Puglia. La strada da seguire è questa. Penso ai tanti borghi delle aree interne e al turismo balneare lungo le due coste, tirrenica e jonica, che rappresentano un’offerta di vacanza unica, e poi all’agroalimentare di qualità che è già protagonista sui mercati nazionali e internazionali».

Qual è la visione di Fi per la regione?

«La visione di Forza Italia, anche in Basilicata, mette al centro delle politiche pubbliche il sostegno alle famiglie e alle imprese, a maggior ragione in un momento di estrema difficoltà come questo che stiamo vivendo, con l’inflazione, l’aumento delle materie prime, e il caro energia aggravate dagli effetti della guerra in Ucraina. Un esempio illuminante dell’approccio di Forza Italia, in tal senso, è la misura voluta dalla giunta Bardi che consentirà ai lucani di avere il “gas gratuito” e ai non metanizzati di ottenere contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti rinnovabili nelle case. Provvedimenti che fanno della Basilicata una regione-bandiera per l’autosufficienza energetica e che restituiscono alle comunità ciò che questa terra offre al resto del Paese con le sue risorse energetiche. Adesso bisognerà farà di tutto per estendere i benefici anche alle imprese».

Qualche giorno fa ha presieduto la sua ultima seduta del Senato, prima donna a ricoprire questo ruolo. Dai sondaggi sembra che le donne siano fortemente indecise sul voto e che, in generale, il pericolo maggiore per questa tornata elettorale sia l’astensionismo. Un messaggio agli indecisi e un invito al voto?

«Il primo invito, a tutti, è quello di andare alle urne, perché il voto non è solo un diritto, ma anche un dovere nei confronti delle istituzioni democratiche e di chi, per difenderle, ha combattuto e sacrificato la propria vita. L’astensionismo offende la loro memoria ed è nemico della democrazia. Il secondo invito, non meno importante, è quello di avere speranza e dare fiducia a chi ha a cuore gli interessi delle famiglie, delle aziende, dei giovani, delle donne, dei più deboli. E di stare tranquilli, perché il centrodestra saprà ripagare questa fiducia».

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