Beni culturali, nel 2021 oltre 2mila opere recuperate in Puglia e Basilicata

Nel 2021 i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Bari hanno sequestrato in Puglia, Basilicata e all’estero 2.009 beni (erano 1.329 nel 2020), di cui 255 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 5 reperti paleontologici, 1.749 reperti archeologici e 107 opere d’arte contraffatte, per un valore economico stimato in circa 15 milioni di euro. Sono state denunciate complessivamente 139 persone.

Nel corso dell’anno, inoltre, sono stati consumati 11 furti di beni culturali, di cui quattro in danno di chiese.

Il traffico illecito di beni culturali, pur risentendo della crisi pandemica, non ha mai smesso di proliferare, soprattutto sui canali dell’e-commerce.

Nella lotta allo scavo clandestino, nel 2021 si è registrato il più grande recupero di archeologia mai fatto in Puglia e Basilicata e uno dei più grandi al livello nazionale.

Grazie ad un’attività investigativa durata più di due anni, supportata da Eurojust e coordinata dalla Procura di Foggia, sono stati rimpatriati 782 reperti archeologici di origine pugliese databili tra il VI e il III secolo a.C., vasi a figure rosse, anfore, ceramiche a vernice nera, stele figurate in pietra calcarea dell’antica Daunia, terrecotte figurate, testine fittili, statuette alate, il cui valore è stato stimato in circa 11 milioni di euro, trovati nella disponibilità di un facoltoso collezionista belga.

Un’altra indagine, coordinata dalla Procura di Lecce, ha consentito di individuare un gruppo criminale, composto da 26 persone tra mercanti d’arte, collezionisti e speculatori occasionali, con ramificazioni in tutta Italia, che aveva creato una rete commerciale di ricettazione e commercializzazione di 60 opere d’arte false attribuite al maestro astrattista Mauro Reggiani.

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