La “vertenza” della sanità privata accreditata resta bloccata con serie e ancor più gravi ripercussioni sulle cure ai cittadini già per il primo trimestre del 2023. È quanto fanno sapere le associazioni di categoria, Anisap, Aspat Basilicata, Cicas, Federbiologi, Federlab e Sanità Futura dopo l’incontro del 7 febbraio al Dipartimento Salute della Regione. «Purtroppo il problema 2022 del pagamento delle prestazioni erogate dalle strutture della specialistica ambulatoriale nell’ultimo trimestre del 2022 non è ancora risolto. Il nuovo dirigente generale del Dipartimento Salute Bortolan ha chiamato in causa Bardi per le risorse finanziarie necessarie che per il 1° trimestre 2023, il SSR è in grado di coprire solo 15 giorni al mese», hanno dichiarato le parti.
Le associazioni hanno fatto anche notare come sia stato «infruttuoso» il dialogo sullo schema di contratto tra ASL e strutture accreditate, poiché «nonostante la buona volontà di tutti i partecipanti al tavolo di produrre atti urgenti e necessari, risulta impossibile lavorare a nuovi modelli senza conoscere le politiche economiche e strategiche individuate per il settore».
Dal summit è emersa la forte disponibilità del direttore Bortolan a determinare il censimento dei fabbisogni, tuttavia «non è stata presentata alcuna metodologia di studio su tale determinazione e le preoccupazioni sulla tempistica di risoluzione dell’emergenza in atto, sono forti».
Quanto alla programmazione indicata per «dare una svolta rispetto al passato» e «non ripetere la “vertenza” di quest’anno e per gli anni a venire, non vi è nessuna ricerca innovativa, né importabile dalle Regioni cosiddette “più performanti”. In assenza di risorse adeguate e sufficienti la Basilicata rimane lungamente distante dalle Regioni efficienti, specie per il superamento delle liste di attese». Dunque le associazioni hanno chiesto con urgenza un «Tavolo Politico» per chiarire se questo stallo è frutto di volontà precise del decisore politico o se si tratta di “inclinazioni burocratiche” di un vecchio modo di gestire la sanità pubblica.
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Di Redazione24 Novembre 2024