La Basilicata non ha abbastanza posti nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa): è quanto emerso dall’evento organizzato dalla Regione Basilicata per la presentazione del Piano Sanitario Regionale, alla luce dell’intervento del presidente di Agenas, il dottor Domenico Mantoan, che ha tratteggiato una situazione della sanità lucana «disastrosa». Tra i record negativi della regione, anche la carenza di strutture destinate all’assistenza degli anziani. Succede «perché le procedure per concedere gli accreditamenti sono cavillose e vanno a rilento, così accade che diverse strutture come il Centro Geriatrico “San Raffaele” di Matera, struttura di nuova costruzione che potrebbe ospitare centinaia di persone e che potrebbe dare lavoro a tantissimi professionisti sanitari, infermieri, fisioterapisti, Oss ma anche altre maestranze come addetti alle pulizie, manutentori, giardinieri, così come tante altre sparse nel territorio lucano, non può operare a pieno regime perché la Regione Basilicata non concede l’accreditamento». Ad evidenziarlo sono i segretari di Fials Matera, Giovanni Sciannarella e Marco Bigherati, che chiedono all’assessore Francesco Fanelli e al Presidente Vito Bardi di accelerare le procedure di accreditamento per le Rsa. «Noi di Fials Matera abbiamo presentato una nostra proposta per ridisegnare la nostra sanità che prevede di dislocare i reparti di geriatria appunto nelle Rsa dove i pazienti lungo-degenti potrebbero essere seguiti dai medici della geriatria territoriale o dai medici sumaisti (specialisti ambulatoriali, ndr) così da evitare, come accade adesso in applicazione del Decreto Ministeriale 70 del 2015, di ingolfare gli ospedali che invece devono occuparsi delle acuzie», aggiungono. Il paradosso, per Fials, riguarda anche gli investimenti nel settore che interesserebbero la regione: «Negli anni sono stati fatti diversi proclami da parte della politica per attrarre imprenditori da altre regioni e quando questi finalmente scelgono di investire in Basilicata li facciamo scappare, perché la nostra burocrazia blocca le procedure, assurdo». E concludono:«Chiediamo di poter sbloccare il prima possibile queste situazioni per garantire piena operatività a queste strutture e dare alle famiglie la possibilità di scelta e offrire assistenza di qualità ai propri cari».