Basilicata, ora Bardi è alle prese con Piro: «Non c’è vera maggioranza»

Prende forma e vita il Bardi-ter grazie alla prova superata nel Consiglio straordinario di alcune ore fa che consente al presidente lucano e alla nuova giunta di poter operare per il bene della regione lucana. La mozione di sfiducia è stata infatti respinta con 10 voti contrari, 8 favorevoli e 3 assenti.

Una seduta intensa e accesa che ha visto sicuramente protagonista il governatore, il quale ha spiegato i motivi della crisi e la soluzione per ripartire politicamente, mentre dall’altra parte l’opposizione attaccare e metterà in dubbio la stabilità della coalizione di maggioranza.
Sembrerebbe passato il peggio per Bardi, ma ancora si registrano problemi per l’equilibrio del governo. «Come annunciato prima del Consiglio, non ho votato contro la sfiducia al Governo Bardi, lasciando l’Aula – ha affermato il capogruppo di Forza Italia, Francesco Piro -. La ri/nomina di Cupparo dopo le sue molteplici dimissioni, non era sul tavolo del Coordinamento regionale di Forza Italia così come non era negli accordi partitici perdere il consigliere Enzo Acito. Non credo – aggiunge Piro – che la ‘terza Giunta Bardi’ abbia i numeri per poter governare. Ieri la sfiducia è stata scongiurata, ma quei voti non basteranno per approvare provvedimenti e bilanci. Concludo dicendo che sono fiero e orgoglioso di aver conosciuto Enzo Acito, il migliore consigliere dell’XI legislatura».
A detta del PD la mozione di sfiducia ha fatto emergere «tutte le contraddizioni della ex maggioranza Bardi dove in molti si sono accorti di aver sbagliato il partito più che l’ideologia. Perché parlare di ideologia sarebbe sbagliato per una maggioranza che si tiene unita solo dal ‘tirare a campare’ e non dà un’idea, da un sogno o da una Basilicata da costruire».
Il partito di centrosinistra evidenzia come «il Presidente, di nuovo spalle al muro, ha dovuto accettare le imposizioni di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni è passato dalla dichiarazione del sabato dove annunciava di voler votare la sfiducia alla protezione del Presidente da quello che è stato definito “un assalto” condito con la solita retorica del “prima tutto male”. Il neoacquisto di FdI, Rocco Leone, è passato dalle ingiurie al Presidente Bardi alle scuse commosse, fino al voto contrario alla sfiducia. Come si cambia per non morire».
Attacchi duri anche nei riguardi degli altri due partiti della coalizione: «La Lega Nord passa dall’aver causato la crisi politica al chiedere responsabilità. Qualcuno dovrà spiegarci l’assenza di Zullino e Vizziello e l’abbandono del partito da parte di Dina Sileo. Forza Italia di fatti non esiste più in Consiglio, con Piro che minaccia la sfiducia nei singoli provvedimenti ed il Presidente Bardi che sembra fare le parti unicamente di Lega e di FdI e non del partito che lo ha candidato».
Anche il M5S di Basilicata non risparmia critiche per la situazione: «Una delle crisi più imbarazzanti della storia politica regionale – si apprende in una nota – si è conclusa nel peggiore dei modi. A pochi minuti dall’inizio della discussione sulla mozione di sfiducia si è materializzata l’ennesima giunta Bardi frutto delle interlocuzioni tra le forze di maggioranza. In tutta sincerità è francamente impossibile intravedere uno spiraglio di futuro in questa nuova fase del governo Bardi. L’implosione della Lega, maggior azionista di maggioranza, è sotto gli occhi di tutti e sicuramente se ne vedranno gli effetti al momento del rinnovo delle cariche del Consiglio Regionale».
Per i grillini non ci sono vincitori, ma solo sconfitti, ovvero i cittadini lucani. «Ora auspichiamo una immediata ripresa delle attività di commissioni e Consiglio Regionale per poter affrontare nelle migliori condizioni gli impegni incombenti previsti dal Pnrr. Eventuali e ulteriori mal di pancia – aggiungono i pentastellati – da parte delle varie componenti di maggioranza potrebbero seriamente influire sul successo di queste iniziative. L’unico passaggio positivo che questa sciagurata crisi si consegna è un monito su quelli che sono i progetti futuri alternativi per il governo della regione. A nostro avviso, come abbiamo già ribadito negli scorsi giorni, non c’è più spazio per le accozzaglie affamate di potere per il futuro di questa regione».

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