Basilicata, nell’hub di Tito il centro per l’identificazione e la prima assistenza ai profughi ucraini

La struttura di Tito, in provincia di Potenza, che ospita il centro per la creatività Cecilia, diventa un hub temporaneo per l’identificazione, l’alloggiamento e la prima assistenza dei profughi ucraini in Basilicata.

Il presidente della Regione, Vito Bardi, ha firmato l’ordinanza che istituisce il Centro operativo misto (Com), che consentirà di avviare processi decisionali collaborativi in tempo reale, in rispondenza alla situazione emergenziale in atto.
Il presidio, ubicato in località Santa Venere a Tito, garantirà l’assolvimento delle procedure di identificazione per il tracciamento dei cittadini ucraini, prima di instradarli verso i centri Cas o altre strutture ricettive o di accoglienza.
L’ordinanza istituisce anche il Comitato di coordinamento, presieduto dal Commissario delegato (lo stesso Presidente della Regione) e composto dai soggetti attuatori (dirigente dell’ufficio per la Protezione civile della Regione Basilicata, direttore generale Asp, direttore generale Asm), dai rappresentanti delle Prefetture delle province di Potenza e Matera; dai rappresentanti dei Comuni capoluogo; dal rappresentante dell’Anci; dal rappresentante dell’ufficio Scolastico regionale e dal Garante regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
«L’hub temporaneo rappresenta la porta di ingresso in Basilicata dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra – afferma il presidente Bardi -. È necessario adottare un modello organizzativo regionale di prima accoglienza ed assistenza che veda coinvolti tutti i soggetti interessati, così da garantire il tracciamento delle persone in transito, con particolar riferimento ai minori non accompagnati».

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