L’automotive è in crisi, ma l’agroalimentare traina l’economia lucana: è la fotografia scattata dall’onorevole eurodeputata Chiara Gemma, che traccia un quadro di quella che è la situazione produttiva della regione e sulle prospettive di crescita. Da un lato c’è la Stellantis di Melfi in crisi («Tra le questioni più preoccupanti», la definisce Gemma, nonché il settore con il bacino occupazionale più grande in Basilicata), dall’altro realtà floride dell’agroalimentare lucano, come lo stabilimento Ferrero di Balvano che grazie al successo dei biscotti ripieni della celebre crema al cioccolato e nocciole ha ampliato lo stabilimento e raddoppiato gli occupati arrivando a circa 450 addetti, oltre ad aver potenziato gli accordi di filiera con un centinaio di aziende agricole lucane che da qualche anno si stanno dedicando alla coltivazione di nocciole. «L’economia della Basilicata – ha detto Gemma – attraversa un momento molto complesso, ci sono tante ombre ma anche molte luci e dinamiche interessanti che è opportuno esaminare». E se il settore delle automobili «sta pagando lo scotto della transizione industriale dal termico all’elettrico», segnali positivi arrivano dalla previsione di crescita del Pil per il 2023 e dal «boom senza precedenti» nel settore agroalimentare lucano. Numeri alla mano, all’effetto traino dello stabilimento Ferrero di Balvano si aggiunge il contributo delle grandi aziende del settore panificazione e biscotti del materano, così come di quelle che si occupano di trasformazione dei prodotti ortofrutticoli del Metapontino: una crescita complessiva del settore che si attesta a circa 210 milioni di euro di fatturato nel 2022 rispetto ai circa 90 milioni del 2017. «Sono questi numeri e questi risultati virtuosi – ha sottolineato – che devono spingere il sistema Basilicata, pubblico e privato, a credere nelle sue potenzialità territoriali e nei suoi punti di forza. In questo modo, potranno crescere l’economia e i posti di lavoro così come è avvenuto alla Ferrero di Balvano».