Basilicata, i parlamentati Mattia e Rosa esultano per il “decreto siccità”

È stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri il “decreto siccità”, il cui testo istituisce un comitato di controllo della situazione idrica su tutto il territorio nazionale e la figura emergenziale del Commissario, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023. L’obiettivo di entrambi è quello di velocizzare le procedure, bypassando tanto gli ostacoli burocratici quanto gli enti locali, che potranno essere scavalcati. «Sono due strumenti molto importanti per contrastare una crisi idrica che ormai da anni perdura in Italia», ha commentato Aldo Mattia, deputato lucano di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Ambiente alla Camera.

Il decreto prevede inoltre il riutilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo: «Si tratta di una norma di grande efficacia che è prevista fin dal 2020 dal regolamento europeo che però mai è stata attuata finora», ha aggiunto il deputato che poi ha rimarcato come il governo Meloni stia mettendo in campo tutte le soluzioni che servono per evitare di sprecare un bene primario come l’acqua: «Bisogna ridurne il consumo e salvaguardare le fonti idriche con tecnologie moderne e all’avanguardia. Stiamo cercando nel più breve tempo possibile di recuperare i ritardi di decenni».

Dello stesso avviso il collega di partito, il senatore Gianni Rosa, vicepresidente della commissione Ambiente ed Energia, soddisfatto in quanto «il decreto coniuga le necessità di prevenire fenomeni che senza la programmazione diventerebbero vere e proprie emergenze». L’ex assessore regionale ha evidenziato come «in Basilicata abbiamo le infrastrutture idriche più importanti del Sud Italia», ma allo stesso tempo, «il nostro sistema di accumulo della risorsa ha bisogno di interventi strutturali per definire finalmente la massima capacità di invaso delle dighe lucane tramite le opere necessarie per garantire la piena efficienza delle stesse, oltre ai già previsti interventi relativi alla rimozione dei deposti sabbiosi limosi e di inerti che riducono la capacità di invaso».

Da qui la posizione di Rosa, secondo cui, diventa sempre più determinante affrontare e definire la liquidazione dell’Eipli, con la immediata partenza della nuova società di gestione la cui definizione è rimasta impantanata nei cassetti ministeriali da parte dei governi precedenti e la messa a sistema della gestione delle derivazioni intervenendo sui Consorzi di Bonifica e sul ruolo dell’Egrib. «La Regione – ha concluso il senatore – deve riprendere il protagonismo programmatico sia della pianificazione degli interventi necessari che della gestione sostenibile della risorsa».

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