Tiene ancora banco a Matera la questione relativa ai disservizi della sanità. Dopo la grande partecipazione dello scorso 3 settembre, in cui circa mille materani avevano costituito la catena umana contro il degrado della sanità materana, nelle scorse ore si è tenuto un presidio permanente, dinanzi l’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera contro il declino della sanità materana, organizzato dalle segreterie della provincia di Matera di Cgil, Cisl e Uil e 40 associazioni aderenti.
Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco della città dei Sassi, Domenico Bennardi, il quale ha dichiarato: «Sono qui a firmare per la tutela non di un privilegio, ma di un diritto costituzionale, quello ad una sanità pubblica di qualità. Come ho già detto, quella sulla sanità è una battaglia che possiamo vincere solo se rimaniamo uniti, ognuno deve fare la sua parte, sindaci, sindacati, associazioni e cittadini. Anche in Comune al terzo piano raccogliamo le firme per la difesa della sanità materana».
Intanto è iniziato il lavoro di preparazione in vista della manifestazione sulla sanità che si terrà sabato 19 novembre nel capoluogo, da parte delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil. Si parte oggi con il volantinaggio, dalle 10 alle 12, davanti ai due più importanti ospedali della regione: il San Carlo di Potenza e il Madonna delle Grazie di Matera. Il volantinaggio proseguirà domani, martedì 15 novembre, nella stessa fascia oraria, negli altri presidi ospedalieri delle due province.
Come già anticipato, le ragioni della mobilitazione sindacale che culminerà con la manifestazione nel piazzale della Regione Basilicata dal titolo “Sanità: se non la curi, non ti cura”, saranno illustrate in conferenza stampa dai segretari generali Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli mercoledì prossimo, alle 10, nella sede della Cgil, in Via del Gallitello.
I sindacati confederali denunciano assenza di programmazione, carenza di medici e infermieri, lunghe liste di attesa e una crescita della mobilità sanitaria dalla Basilicata verso altre regioni. Criticità che stanno minando il diritto alla salute dei lucani e per le quali Cgil, Cisl e Uil chiedono un intervento urgente del governo regionale.