«La qualità dei servizi pubblici è uno dei principali motori dello sviluppo. Non è solo una questione di quantità, ma anche di qualità e di trasparenza. Ovviamente noi veniamo da decenni disastrosi, da questo punto di vista e questo non ci permette di essere appetibili per i nuovi investitori» ha commentato ieri Vito Bardi a Capri per la prima giornata del 38° Convegno dei giovani imprenditori di Confindustria.
« È ovvio che la Pubblica Amministrazione attuale non è pronta per questa sfida, soprattutto al Sud. Quando si parla di Pa, si parla ancora della sfida dell’innovazione tecnologica, della digitalizzazione, mentre il mondo delle imprese ha già a mente rivolta all’intelligenza artificiale, che travolgerà anche la PA, magari non nell’immediato ma nel futuro sicuramente sì»,
Il presidente della Regione ha poi fatto riferimento a uno degli ultimi provvedimenti del Governo Meloni, la creazione della Zes unica per il Sud. «Sono certo che questa rappresenti una grande opportunità per tutto il Mezzogiorno d’Italia, un risultato storico per il nostro paese perché prevede semplificazioni amministrative e fiscalità di vantaggio per le imprese già operative o che vorranno insediarsi nella zona economica. Benissimo. Ma questo modello è anche la dimostrazione che la vecchia Pubblica Amministrazione non funziona, non risponde alle esigenze delle imprese ma è al contempo un elemento fondamentale per attrarre nuovi investimenti».
Per Bardi risulta esenziale “sfruttare” il Pnrr per velocizzare gli investimenti in quanto, «la tagliola del 2026 metterà in evidenza – anzi già lo fa – i limiti del sistema Italia, al punto che alcune opere sono state già spostate nella nuova programmazione, con un orizzonte spostato al 2030. Le imprese sono attrici protagoniste del Pnrr. Senza le imprese non potremo mettere a terra il Pnrr.
Questa opportunità è un grande treno per il paese, ma non è l’ultimo. Il governo Meloni ha avuto il merito di attivare una cabina di regia nazionale per centralizzare e razionalizzare l’enorme mole di risorse che abbiamo a disposizione. Serve (ed è mancata fino a oggi) una visione strategica», ha concluso il Presidente della Regione Basilicata.