Basilicata: il presidente Bardi non è ancora sereno, ora c’è una nuova crepa

basilicata

Una crisi senza fine. È questa la caratteristica del governo regionale lucano guidato dal presidente Vito Bardi. L’ultimo Consiglio ha presentato numerose sorprese, ma anche tante certezze. L’attenzione massima è stata inizialmente rivolta al consigliere regionale Francesco Piro (Forza Italia) il quale ha confermato il ritiro delle dimissioni che aveva rassegnato a poche ore dall’arresto, il 7 ottobre scorso, nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Potenza sulla sanità lucana. Sorprendente, però, è stato l’attacco del consigliere di Lagonegro verso il governatore e Forza Italia, che fa pensare a un possibile abbandono del partito del leader Silvio Berlusconi.
L’ex assessore Francesco Cupparo ha invece confermato la volontà di dimettersi in seguito all’inchiesta della Procura di Potenza su sanità e mala politica in Basilicata. Il forzista si è detto non sereno nel poter affrontare questo delicato incarico, pertanto, ha preferito fare un passo indietro per il bene di tutti.

Da lì un acceso dibattito che si conclude con la votazione dell’assemblea: al momento topico i consiglieri di Italia Viva, Mario Polese e Luca Braia si sono resi “responsabili” con il loro voto di mantenere in piedi il Consiglio, dopo l’assenza di Carlo Trerotola e l’uscita dall’aula dell’opposizione insieme ai consiglieri di maggioranza, Massimo Zullino e Giovanni Vizziello. «Urge chiarire il perimetro della coalizione di centrodestra e capire se qualche esponente della maggioranza stia avallando una operazione politica finalizzata a portare Italia Viva nell’attuale maggioranza regionale», hanno dichiarato nelle scorse ore Zullino Vizziello. Sollevata la richiesta di definire il perimetro di questa maggioranza per «capire con chi e come dobbiamo andare avanti. Tale verifica va fatta subito».

In questo scenario, per effetto della Legge Severino, risulta ancora sospeso dal Consiglio Rocco Leone (Fratelli d’Italia), sottoposto al divieto di dimora a Potenza. L’esponente di Fratelli d’Italia, in una lettera, ha dichiarato: «Sia ben chiaro che per tutto questo non mi dimetterò e a costo di passare gli ultimi anni della mia vita nei tribunali, riconquisterò la mia dignità ed il mio onore che sono stati calpestati».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version