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Ater Matera adotta il manifesto della comunicazione non ostile

«Credo che qualsiasi confronto debba basarsi sulle idee e non sulla violenza degli insulti e l’inganno delle notizie false, e il nuovo modo di comunicare dell’Ente vede nel dialogo con i suoi inquilini, nella relazione, nella trasparenza e nell’inclusione i suoi valori fondanti». Con queste parole l’Amministratore Unico dell’ATER, Lucrezia Guida annuncia che l’ente ha aderito…

«Credo che qualsiasi confronto debba basarsi sulle idee e non sulla violenza degli insulti e l’inganno delle notizie false, e il nuovo modo di comunicare dell’Ente vede nel dialogo con i suoi inquilini, nella relazione, nella trasparenza e nell’inclusione i suoi valori fondanti». Con queste parole l’Amministratore Unico dell’ATER, Lucrezia Guida annuncia che l’ente ha aderito al “Manifesto della comunicazione non ostile” per la Pubblica amministrazione, progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole proposto dall’Associazione Parole Ostili.

«Oggi è necessario rispettare delle regole basilari di comunicazione e utilizzare un linguaggio più corretto e rispettoso, in ogni sua forma, tra le persone faccia a faccia, e sui canali di comunicazione digitale che molte volte sono il centro di odio, frustrazione e diseducazione. Un fenomeno che diventa drammatico quando a essere colpiti sono soggetti fragili come i giovanissimi o i personaggi pubblici nello svolgimento delle proprie funzioni o nella vita privata, ha aggiunto l’amministratore. L’adesione e la condivisione, da parte dell’ATER di Matera, dei 10 principi del manifesto e l’impegno a osservarli, promuoverli e diffonderli, mira  a contrastare l’odio in rete e sostenere un uso consapevole del linguaggio, sia da parte degli utenti, sia da parte di chi ricopre cariche politiche o istituzionali e rappresenta il primo passo di un nuovo processo di comunicazione intrapreso dall’Ente, che va nella direzione di sostenere chi ogni giorno lavora per andare incontro alle esigenze dei cittadini, contrastando la violenza verbale sulla rete.

 Per Lucrezia Guida il progetto costituisce «un’occasione per ridefinire lo stile di comunicazione dell’Ente sia all’interno che verso l’esterno, e per responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole, partendo dal presupposto che, in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, non sono un porto franco, ma il centro in cui si incontrano persone reali, la cui dignità va sempre rispettata. Facendo leva su principi universali che sottolineano l’importanza del rispetto della dignità e della sensibilità, si fa riferimento a valori imprescindibili, come l’ascolto, la pazienza, il rispetto delle fragilità altrui, la non discriminazione», ha poi concluso.

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