I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fsi e Fials hanno indetto lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Arpab, azienda che dopo quattro mesi non ha ancora un direttore generale. I segretari Sabbatella, Bollettino, Verrastro, Mecca, Bellitti in una nota ricordano che «la Regione Basilicata ha pubblicato l’avviso, per la selezione, lo scorso 8 aprile, i cui termini scadevano a distanza di 15 giorni, ma, ad oggi, non è stato individuato alcun direttore».
I responsabili sindacali hanno richiesto più volte al governo regionale di indicare una guida credibile e qualificata per poter condurre una struttura importante avente il compito di assicurare la tutela dei cittadini e dell’ambiente lucano, ma ad oggi nulla è accaduto.
A detta dei sindacati «non è più accettabile la scarsa attenzione del governo regionale nei confronti dei lavoratori ma soprattutto dei cittadini lucani. Non è più accettabile – specificano – che un’agenzia come l’Arpab sia priva, da oltre quattro mesi, di un direttore generale e, da oltre dieci giorni, anche del facente funzione».
Sabbatella, Bollettino, Verrastro, Mecca, Bellitti evidenziano che l’Arpab sta operando priva di un regolamento di organizzazione, senza che sia stato redatto il piano dei fabbisogni del personale e tanti altri atti di indispensabili per il buon funzionamento della struttura.
«L’agenzia è allo sbando e con lei i suoi lavoratori che, da anni, hanno subito le conseguenze delle scelte scellerate del governo regionale, impegnandosi oltre ogni modo per garantire la funzionalità della struttura» aggiungono. Da qui le organizzazioni sindacali e i lavoratori dell’Arpab hanno proclamato lo stato di agitazione precisando che da lunedì prossimo, qualora nulla accadesse, saranno assicurate solo i servizi essenziali.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere del Partito Democratico, Roberto Cifarelli che ha sottolineato come sia «intollerabile quanto pericoloso che l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata sia ancora senza guida».
Il consigliere di opposizione ha affermato che oramai da dal 22 giugno la più importante e delicata Agenzia lucana non ha più un legale rappresentante in quanto il Direttore tecnico-scientifico facente funzioni, che dall’8 marzo aveva assunto anche le funzioni di direttore generale dopo le dimissioni forzate dell’avvocato Tisci, per legge è decaduto. «Eppure – ha continuato Cifarelli – sono trascorsi quasi tre mesi da quando le candidature pervenute sono state trasmesse alla commissione che deve valutarle. Possibile che Bardi non si renda conto dell’importanza di Arpab per la sicurezza dei lucani? Cosa aspetta a nominare il nuovo Direttore Generale?».
L’esponente del consiglio regionale ha manifestato la sua preoccupazione: «Non osiamo immaginare cosa accadrebbe se dovesse scoppiare una qualunque emergenza ambientale nei centri olio della Val d’Agri o di Tempa Rossa oppure in una delle tante industrie sparse per il territorio della Basilicata» puntualizza Cifarelli.
A detta di Cifarelli l’interesse dei lucani, e soprattutto della loro salute, vale molto di più di qualunque equilibrismo politico. «L’indecoroso spettacolo offerto dal centrodestra perennemente in crisi politica – ha concluso il capogruppo dei Dem – sta mettendo a rischio la salute dei cittadini, e questo è intollerabile. Per chi come Bardi, si ritiene “prestato” alla politica, non è dignitoso tirare a campare. Ad un certo punto occorre avere coraggio e scrivere la parola “fine” a questo teatrino».
