Accordi di cessione dell’acqua. È guerra fra agricoltori di Puglia e Basilicata

«In un periodo di magra come questo si è scatenata una guerra dei poveri: visto che gli approvvigionamenti di acqua per Puglia e Bat provengono principalmente dalla Basilicata, gli agricoltori lucani rivendicano l’utilizzo della risorsa idrica mentre quelli del nord barese reclamano gli accordi di cessione delle sue quantità»: a sostenerlo è Agostino Tortora, presidente della sezione andriese di Coldiretti, che traccia una panoramica della situazione agricola (e in particolare idrica) sul territorio.

Scarsità di acqua

È un grosso limite per le annate agrarie con la conseguenza che le produzioni sono basse e i campi spesso non vengono mietuti per le rese quasi nulle. Dopo le proteste degli agricoltori e gli incontri in Prefettura nei giorni scorsi, è stato assicurato che sarà garantita una maggiore continuità del servizio irriguo anche attraverso l’eventuale attivazione dello stato di emergenza e la possibilità di attingere acqua alla vicina diga del Locone, usata per lo più per usi domestici. «Possiamo adottare qualsiasi soluzione – dice Tortora – ma è necessario entrare nell’ottica del risparmio e del recupero della risorsa idrica. Progetti di questo tipo, purtroppo, non sono in discussione e non si capisce che l’acqua è un bene finito e, soprattutto, che sta finendo. Ce n’è poca e dovremmo fare attenzione ad utilizzarla. Da un lato gli agricoltori dovrebbero imparare a usarla con turni brevi, tecniche di irrigazione affinate e darla quando è necessario, e dall’altro, a livello istituzionale e politico, c’è bisogno di una visione». Tortora fa notare anche che le falde stanno subendo il fenomeno della salinizzazione con un’infiltrazione dell’acqua salata. L’evento sta riguardando soprattutto le zone litoranee ma si manifesta anche ad Andria e nelle campagne che guardano al mare. «Oggi non è pensabile fare agricoltura di un certo livello senza la certezza di un approvvigionamento idrico, per questo serve avviare un ragionamento sulla questione acqua e sulla possibilità di accumulo», conclude Tortora.

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