Per il periodo 2021-2027 sono state stanziate risorse per circa 83 milioni provenienti dai fondi Fsc in favore di tutti e cinque i consorzi Asi della Puglia. Da tale cifra vanno sottratti circa 7 milioni per la conclusione, però, dei progetti avviati nel periodo di programmazione precedente 2014-2020.
A fornire un quadro della situazione ieri in audizione in prima commissione regionale in via Gentile, la dirigente della ripartizione Sviluppo economico della Regione Puglia Gianna Elisa Berlingerio, sentita insieme al direttore del Consorzio Asi di Bari e dei sindaci di Bitonto e Giovinazzo. La seduta è stata finalizzata a comprendere quali sono i finanziamenti Fsc disponibili per il consorzio e come possano essere utilizzati.
Le risorse
«La procedura – ha illustrato la dirigente Berlingerio – sarà identica a quella del perdo precedente e prevede la presentazione di progetti da parte della Asi, la nomina di una commissione di valutazione, la selezione per l’idoneità al finanziamento e, infine, la determinazione della parte finanziabile in base alle risorse esistenti. Si tratta di una procedura negoziata, che parte dalla presentazione di schede progettuali in base alle scelte dei singoli consorzi e che si muove nell’ambito di riferimento Sirai, Strategie integrate di riqualificazione delle aree industriali».
L’esigenza di tenere un’audizione in commissione è nata sia per la previsione dei fondi destinati alle Asi sia alla recente realizzazione, nell’area tra Bitonto e Giovinazzo destinata a insediamenti produttivi, di pannelli fotovoltaici che stanno comportando il taglio di ulivi con numerose proteste.
Il presidente Asi di Bari
Il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci, ha lamentato anche la mancata infrastrutturazione dell’area e ha chiesto un chiarimento dalla regione circa l’impegno a realizzarla. Sia Berlingerio che l’assessore al Bilancio Fabiano Amati hanno replicato che i consorzi sono enti che operano secondo diritto privato e che la Regione, o le pubbliche amministrazione, può fungere da supporto con incentivi o sussidi, ma le risorse per procedere alle infrastrutturazioni dovrebbero provenire dalle imprese che si insediano.
Da qui la risposta del direttore dell’Asi di Bari Domenico Mariani, il quale ha ricordato come il consorzio Asi di Bari abbia ormai terminato i suoli disponibili e non sia in grado di rispondere alle numerose richieste che arrivano dalle imprese. Una circostanza che comporta o l’acquisizione di nuovi spazi o l’infrastrutturazione di quelli esistenti.