Un impulso significativo alla cooperazione regionale per contrastare la diffusione transfrontaliera di malattie e parassiti delle piante è emerso dall’evento organizzato al Ciheam Bari, in collaborazione tra la Fao e il Neppo (Organizzazione per la protezione delle piante del vicino Oriente).
L’incontro ha visto la partecipazione di ministri dell’Agricoltura, rappresentanti di donatori internazionali e regionali, istituzioni tecniche e stakeholder, tutti uniti dalla necessità di affrontare una delle sfide più urgenti per il futuro dell’agricoltura.
Tra i risultati attesi dall’iniziativa figurano l’ottenimento di impegni finanziari concreti, la creazione di una solida rete regionale di cooperazione tecnica e la definizione di una tabella di marcia operativa condivisa per un’azione coordinata.
Il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha posto l’accento sull’importanza della collaborazione internazionale: «Nessun Paese può affrontare queste sfide da solo, la solidarietà e la cooperazione regionale e globale sono essenziali, i partenariati sono fondamentali e i finanziamenti sono indispensabili».
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha evidenziato il ruolo strategico del Ciheam Bari come «visione strategica per la Puglia perché è multinazionale, consente il dialogo, ed è fondato sull’armonia, sulla pace e sull’approccio scientifico per le decisioni politiche, in questo caso in materia di agricoltura».
Ricordando la complessa gestione della Xylella fastidiosa in Puglia, Emiliano ha sottolineato come «l’esperienza della Regione Puglia è determinante per tutto il mondo: come nessuno, siamo riusciti ad organizzare un monitoraggio arboreo che permette di controllare milioni di piante, analizzando i campioni con le stesse tecniche con le quali esaminavamo i tamponi del Covid».
Il direttore della sede italiana del Ciheam, Maurizio Raeli, ha ricordato come «negli ultimi decenni, la crescente globalizzazione degli scambi commerciali e i cambiamenti climatici in atto hanno contribuito in maniera significativa all’introduzione e alla diffusione di organismi nocivi alieni o emergenti nei nostri territori».
La due giorni di lavori si è conclusa con una visita tecnica nelle aree della Regione Puglia colpite dalla Xylella fastidiosa, offrendo ai partecipanti un’esperienza diretta della situazione sul campo tra gli oliveti.