Una grande fiaccolata che parta dalle lame e arrivi fino all’interno dei Comuni coinvolti in questa battaglia. Oppure una maxi manifestazione davanti ai palazzi regionali per ribadire, senza se e senza ma, che la variante alla statale 16 non si deve fare. Ma anche la possibilità di dar vita a un comitato di coordinamento in cui a confluire sia la società civile e che coinvolga anche tecnici espertissimi della materia. Senza escludere un ricorso al Tribunale amministrativo regionale.
Per le associazioni ambientaliste e per tutti quelli che stanno portando avanti la battaglia contro il progetto voluto da Anas è giunta l’ora di agire e, guarda caso, è stato questo il titolo dell’incontro operativo svoltosi ieri a Mola di Bari, una delle città (insieme a Noicattaro, Triggiano e Rutigliano) che si batte contro un’opera pubblica che stravolgerebbe, e non di poco, la fondamentale arteria regionale.
Il progetto (l’ultimo della serie, ndr) ha una lunghezza di poco meno di 20 chilometri che, secondo gli addetti ai lavori e ambientalisti, oltre a costare una enormità – 21 milioni di euro a chilometro – sarebbe un danno per alberi, muretti a secco, torri di controllo ma tutto l’ambiente lì presente, forse pure pensato male in base a degli errori raccolti sui dati di traffico e un grosso vantaggio ai soliti noti e solo alla città di Bari.
Sulla questione, si sono già espressi la sezione Ambientale della Regione, dando il semaforo rosso e sottolineando, senza infingimenti, che ritiene la variante impattante e “suggerendo” l’allargamento della strada esistente; l’Arpa, che ha richiesto numerosi chiarimenti e, la sezione Mobilità, che invece ha dato il disco verde.
Adesso si è in attesa del giudizio sia dell’Autorità di bacino che della Soprintendenza, e poi saranno importanti la Valutazione di impatto ambientale (Via) da parte del ministero e fondamentale la Conferenza di servizi. E, a riguardo, ci sarebbe – ma è una notizia non ancora confermata – l’incubo del commissario ad acta che potrebbe essere nominato per volontà governativa magari per accelerare i tempi dell’approvazione ma su cui, però, bisogna capire anche poteri e i compiti operativi.
Anche ieri pomeriggio, i tanti oppositori alla variante hanno ribadito la convinzione che si vorrebbe realizzare la nuova statale 16 sacrificando la più bella campagna fertile della Puglia, ricca di oliveti e di coltivazioni della migliore uva da tavola.