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Università di Bari, bene su didattica e ricerca: Ma i servizi agli studenti sono da migliorare»

È una università in buona salute e a dirlo sono le cifre, i dati, presentati ieri e rilevati dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Presenti il rettore uscente Stefano Bronzini e del rettore eletto, in carica dal primo ottobre, Roberto Bellotti. I dati Qualità della didattica e della ricerca pienamente…
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È una università in buona salute e a dirlo sono le cifre, i dati, presentati ieri e rilevati dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Presenti il rettore uscente Stefano Bronzini e del rettore eletto, in carica dal primo ottobre, Roberto Bellotti.

I dati

Qualità della didattica e della ricerca pienamente soddisfacente, sistema di monitoraggio delle politiche, delle strategie, dei processi e dei risultati soddisfacente, reclutamento, qualificazione e gestione del personale tecnico-amministrativo soddisfacente, pianificazione e gestione delle risorse finanziarie pienamente soddisfacente. Sono alcuni dei risultati ottenuti dall’università Aldo Moro di Bari fra il 2019 e il 2025 nei temi della didattica, della ricerca e delle attività di terza missione e impatto sociale.

Emerge che il numero di corsi di studio è passato da 124 (nel 2020-21) a 134 (2024-25), mentre i corsi internazionali, nello stesso periodo, sono passati da dieci a 13. Tra questi, nell’anno accademico 2024-25, sei sono svolti interamente in lingua inglese e sette sono offerti con doppio titolo.

In particolare i corsi relativi alla triennale sono passati da 59 a 64, quelli magistrali da 52 a 57, quelli magistrali a ciclo unico sono fermi a 13. Quanto agli immatricolati, sono passati da da 11.706 (2019-20) agli attuali 12.259. Negli ultimi sei anni sono stati 98 gli studenti rifugiati accolti, 36 le iscrizioni a 18 corsi di laurea e 17 i laureati. Dal 2025 sono stati cinque i corridoi universitari attivati con Unhcr, mentre sono stati attivati il riconoscimenti per le qualifiche professionali sanitarie per i medici ucraini e le borse di studio Iulpas per gli studenti provenienti da Gaza.

Quanto alla ricerca, sono 71 i progetti finanziati nell’ambito di Horinz Europe seed per oltre tre milioni e mezzo di euro, 83 le candidature finanziate nell’ambito di Erc seeds e 1.388 i beneficiari del Fondo per la qualità e l’internazionalizzazione della ricerca, per un totale di due milioni di euro. I progetti europei presentati su Horizon Europe sono, infine, passati da 55 (2020) a 143 (2024).

Bronzini

«I risultati positivi ottenuti dall’università Aldo Moro sono il risultato del lavoro di un gruppo di persone fra le quali devo includere gli studenti ai quali siamo molto vicini in questo momento per le proteste che condividiamo sul piano internazionale perché l’ università, come baluardo di civiltà, non può dimenticare queste pagine anche quando deve esporre i suoi dati». Così il rettore uscente Stefano Bronzini.

Se l’università è mediamente promossa ci sono alcuni punti di criticità, «innanzitutto, nel sistema di valutazione – ha detto Bronzini – che forse andrebbe semplificato in alcuni passaggi. Poi ci sono sicuramente dei miglioramenti possibili soprattutto per quanto riguarda le offerte formative, su cui noi abbiamo iniziato un lavoro. Infine abbiamo cominciato ad agire sulle biblioteche, i laboratori e sulla parte edilizia grazie anche ai fondi del Pnrr che l’università di BARI ha guadagnato sul piano della progettualità».

Bellotti

«Sull’offerta formativa un punto di debolezza sono i corsi in lingua inglese, una richiesta molto forte che stiamo registrando sia dalle imprese sia dalle famiglie. Quindi questa è una cosa che vogliamo potenziare perché abbiamo numeri molto bassi: meno di un corso in inglese per dipartimento». Lo ha detto il rettore eletto dell’università Aldo Moro di Bari, Roberto Bellotti, a margine dell’incontro «Università e valutazione», nel corso della quale sono state presentate le azioni che UniBa ha intrapreso sui temi della didattica, della ricerca e delle attività di terza missione e impatto sociale.

Dobbiamo porci obiettivi sfidanti – ha aggiunto il neo rettore – sia sulle triennali sia sulle magistrali. L’altro punto su cui vogliamo fortemente migliorare – ha detto – sono i servizi agli studenti, perché non sono mai abbastanza. E’ un lavoro che abbiamo già avviato negli ultimi mesi con il rettore Bronzini, in stretta sinergia con Comune e Regione. Nei prossimi mesi del mio mandato proveremo a dare forma a progetti in favore della componente studentesca, con l’apertura delle sale studio fino a tarda e possibilmente anche nel weekend. E’ una cosa che ci chiedono – ha spiegato – perché per uno studente fuori sede può essere complicato studiare il sabato e la domenica in una casa molto affollata. Non è semplice, perché ci sono problemi di budget, ma ci lavoreremo».

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