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UniBa, per il rettorato c’è anche il professor Caivano: ecco la sua “Università di comunità”

Un bonus maternità-paternità, lotta al precariato, investire su ricerca e spazi per gli studenti. È un’Università di comunità quella immaginata da Danilo Caivano, docente del dipartimento di Informatica nel campus e responsabile della gestione fondi Pnrr, che ieri ha presentato pubblicamente nel Campus Poliba la propria campagna e il claim “NoiUniba - Uniba si scrive…
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Un bonus maternità-paternità, lotta al precariato, investire su ricerca e spazi per gli studenti. È un’Università di comunità quella immaginata da Danilo Caivano, docente del dipartimento di Informatica nel campus e responsabile della gestione fondi Pnrr, che ieri ha presentato pubblicamente nel Campus Poliba la propria campagna e il claim “NoiUniba – Uniba si scrive con Noi” in vista della corsa al rettorato. Ma se Stefano Bronzini, che ha caldeggiato il nome di Caivano nella corsa per il suo successore, lascerà il suo attuale incarico il prossimo 30 settembre, per le candidature ufficiali dei suoi ipotetici successori bisognerà attendere la pubblicazione del bando attesa per marzo. «L’Università è comunità. Dev’essere comunità. Il mio desiderio è far sì che ogni elemento possa dare il proprio contributo e sentirsi accolto», ha esordito.

Comunità e studenti

La forza dell’Ateneo barese, spiega Caivano, risiede nella sua capacità di essere «multi specializzato», con una capacità di formazione e ricerca quale sintesi di sensibilità diverse e contaminazioni. «Una comunità fatta di tanti linguaggi» che deve sì guardare al futuro, ma non perdere di vista il passato. Parlando del suo programma ha inoltre espresso la prima missione dell’Università: gli studenti. «Spesso dimentichiamo che loro sono l’Università – ha affermato – Dobbiamo farli sentire apprezzati, in grado di percorrere la propria finestra di vita sentendosi accompagnati nel percorso». Come fare ciò? Creando le condizioni per motivarli durante il loro cammino in Uniba attraverso tutor dedicati, una didattica innovativa ad ampio spettro, sportelli virtuali di assistenza e spazi per la socialità, perché «un Ateneo come il nostro lo fa la socialità».

Un’università attrattiva

Un’altra sfida da affrontare in caso d’elezione sarà quella della ricerca. «Siamo stati l’Università più premiata dal Pnrr», ha spiegato Caivano sottolineando come al momento del suo insediamento a delegato alla progettazione europea nel 2020 Uniba esprimeva meno di 50 candidature l’anno per progetti europei. A ottobre 2024 le candidature erano 140. «Dovremo continuare a investire sulla ricerca top-down e su rapporti con il territorio – ha spiegato – L’energia va orientata su quella ricerca guidata dalla meraviglia, dalla curiosità». Sempre in relazione alla ricerca, un delle proposte di Caivano riguarda l’introduzione del bonus maternità-paternità che consenta a docenti e ricercatori di riavviare «speditamente le loro attività» dopo il periodo di inattività. Un altro tema è l’attrazione internazionale. «Occorre snellire e digitalizzare per quanto possibile il processo di onboarding degli studenti stranieri e al contempo investire su forme di didattica innovativa che consentano di conciliare lavoro e famiglia», ha aggiunto il candidato rettore.

Precariato e opportunità

A «richiedere scelte coraggiose» sarà invece il contrasto al precariato. Tra gli obiettivi ci sarà quello di dare prospettiva e speranza ai tanti giovani, Rtda, dottorandi e assegnisti. «Dobbiamo consentirgli di sperare in un futuro, magari anche nella nostra università», ha dichiarato il professore. «E parte della comunità dovranno sentirsi anche i colleghi amministrativi, bibliotecari, tecnologici, tecnici ed esperti linguistici». Ultimo punto della presentazione ha riguardato i rapporti istituzionali, perché è ora di pensare «al ruolo dell’Università di Bari a Bruxelles. Dobbiamo essere presenti». Per Caivano è necessario potenziare il dialogo con gli uffici di Bruxelles, garantendo una presenza costante di Uniba dove si costruiscono gli scenari, gli indirizzi e gli strumenti della ricerca e dello sviluppo.

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