Mappare la presenza del Parrocchetto monaco in Puglia, definendo un piano di gestione di questa specie aliena invasiva basato su dati scientifici e sulle migliori pratiche internazionali, per limitare gli impatti sugli ecosistemi e sulle attività agricole. È l’obiettivo di un progetto di monitoraggio del pappagallo avviato dalla Regione in collaborazione con l’università Aldo Moro di Bari.
Il progetto, spiega UniBa in una nota, prevede anche un’azione di citizen science, che consentirà ai cittadini di segnalare la presenza della specie attraverso un modulo online. La Regione curerà la redazione del Piano di gestione e la diffusione dei risultati a cittadini, agricoltori e amministratori locali, fornendo informazioni su mappatura, distribuzione dei nidi e buone pratiche di intervento.
L’università effettuerà, invece, il censimento delle popolazioni, elaborerà linee guida per il controllo numerico e divulgherà i risultati tramite report, pubblicazioni e attività di comunicazione scientifica. Originario del Sud America, il Parrocchetto monaco si è stabilito in diverse aree urbane italiane, inclusa la Puglia, dove può competere con specie autoctone e causare danni alle colture