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Ricerca, un premio alla scienziata pugliese che rivela a tutti i segreti del mare

Il rigore è quello scientifico, che punta alla conoscenza attraverso lo studio, l’osservazione, la raccolta dei dati e la loro verifica ma, oltre a quello, c’è la forza instancabile di una passione grande per il mare e l’abnegazione su cui, soltanto di chi ama quello che fa, può contare. A ogni verbo, a ogni frase,…
maddalena de virgilio

Il rigore è quello scientifico, che punta alla conoscenza attraverso lo studio, l’osservazione, la raccolta dei dati e la loro verifica ma, oltre a quello, c’è la forza instancabile di una passione grande per il mare e l’abnegazione su cui, soltanto di chi ama quello che fa, può contare. A ogni verbo, a ogni frase, a ogni concetto, tutto questo viene fuori parlando con Maddalena de Virgilio, biologa molecolare e cellulare, ricercatrice presso la sede di Bari dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR. Il suo sapere è grande ma non lo tiene tutto per sé e per la comunità scientifica. La sua missione è condividerlo, non solo divulgarlo, e lo fa nella sua città, Molfetta, con i volontari dell’Osservatorio del Mare, che coinvolge i cittadini nello studio dell’habitat marino e del rapporto fra mare e città.

Il riconoscimento

A dicembre 2024 è stata insignita del “Premio Cnr per la Citizen Science: Biblioteca Guglielmo Marconi”, concorso che valorizza e supporta iniziative di public engagement di cittadini e scienziati in attività di ricerca, col progetto “Seaty Lab-Citizen science per il censimento e caratterizzazione della biodiversità marina lungo la costa urbana”, monitorando lo stato di salute delle praterie di Posidonia oceanica e le dinamiche delle fioriture di Ostreopsis ovata, la cosiddetta “alga tossica”, responsabile di fastidiose intossicazioni estive per i bagnanti.

Il progetto

«Ci siamo concentrati sulla costa molfettese, esaminando la prateria locale di posidonia oceanica, pianta marina a rischio in tutto il Mediterraneo, che è anche la maggiore produttrice di ossigeno e contrasta l’acidificazione delle acque marine, stabilizza il fondale e riduce l’erosione costiera contrastando il moto ondoso – spiega la scienziata – e dunque dal grande valore naturalistico e non solo, visto il suo valore di capitale naturale, per metro quadro, di 142 euro all’anno».

La passione per il mare

«Si tratta di uno studio importante per una città come Molfetta, tradizionalmente legata al mare, con i suoi pescatori e marittimi», dice Maddalena de Virgilio. E anche lei lo è: «al mare sono devota e ho voluto dedicargli le mie competenze, perché è la mia passione e non potrei vivere senza. Mio padre era un marittimo, capitano di macchine, e tutta la mia famiglia è legata al mare». L’Osservatorio, dunque, usa il metodo scientifico per sollecitare le istituzioni a tutelare l’habitat marino – costiero. In questo caso, spiega de Virgilio, «attraverso sistemi di monitoraggio a basso costo e impatto, col censimento subacqueo e lo studio della genetica della prateria locale di Posidonia, per misurare il suo livello di resistenza e resilienza che ha dato un messaggio di speranza».

Gli esiti

La Posidonia lungo la costa cittadina è resistente e resiliente, dice la ricercatrice «e abbiamo anche individuato misure di conservazione da adottare prima che regredisca: controllare la pesca a strascico e la qualità dei reflui a mare. Non è, dunque, il momento di reimpiantare, il che sarebbe anche molto costoso, motivo in più per contenere le pressioni antropiche». E poi c’è stato lo studio sulla Ostreoporis ovata. «Fa parte del plancton marino costiero e con i volontari abbiamo monitorato quello della città con un microscopio austriaco del 1930, rimesso in sesto e reso funzionante, perché questo è lo spirito della citizen science», aggiunge fiera la ricercatrice.

L’app per l’alga tossica

Con i dati raccolti, insieme al fisico Ennio Ottaviani, professore presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Genova, ha sviluppato un algoritmo che consente la predizione delle concentrazioni di alga tossica nelle città pugliesi più colpite, una vera e propria app. «Uno strumento pratico non solo per i frequentatori del mare – spiega – ma che potrà essere di supporto ad Arpa Puglia per velocizzare lo stato di allerta». Il tutto grazie a dati raccolti per sette anni fra Prima Cala e Torre Gavetone a Molfetta e quelli di Arpa Puglia, correlandoli ai concomitanti valori meteorologici.

La scienza partecipata

«Sono esperienze che dimostrano quanto sia importante coinvolgere i cittadini nella gestione partecipata dell’ambiente per capire le criticità e le strategie più idonee tenendo conto sì dello sviluppo economico del territorio ma anche del benessere dell’ambiente. Per questo serve un raccordo fra enti pubblici, cittadini, decisori politici e dei cittadini prima di tutto», spiega.

Il team

A immergersi nelle acque prospicienti la città è stata la stessa Maddalena de Virgilio con un tecnico subacqueo, ma al progetto ha partecipato una “ciurma” di cittadini – scienziati dalle competenze più svariate: la maestra, il tecnico di laboratorio in pensione, l’agronomo, il veterinario, il medico, l’insegnante con la passione per la fotografia. Ciascuno ci ha messo il suo per un lavoro che diviene patrimonio condiviso attraverso mostre, convegni, dibattiti, incontri nelle scuole. «I cittadini si appassionano al metodo scientifico, imparano a riconoscere le microalghe al microscopio, mettono a disposizione tempo libero e know how e sono orgogliosi di essere coautori negli articoli scientifici e a me quest’esperienza piace perché ho prodotto conoscenza e contributo alla democratizzazione della scienza», conclude la ricercatrice.

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