Dalla vicenda giudiziaria che portò ad aprile del 2024, all’arresto di Sandro Cataldo, dell’allora sindaco di Triggiano Antonio Donatelli e di altre persone con 18 indagati accusati di aver partecipato alla creazione di un sistema di compravendita elettorale di voto, emerge un nuovo filone di indagine del quale risultano essere estranei Cataldo e la moglie Anita Maurodinoia.
Questa volta sul banco degli imputati è tornato, nuovamente, l’ex primo cittadino Donatelli, alcuni dipendenti comunali e diversi imprenditori. In tutto sono diciassette gli imputati di questo nuovo processo fissato per l’udienza preliminare il prossimo 12 dicembre. A sostenere l’accusa è il pm, Claudio Pinto che esporrà le sue tesi al Gup, Flavia Lombardo Pijola.
Dalle attività di indagine e intercettazione dell’inchiesta principale, secondo gli inquirenti sarebbe emerso tutto un sistema di corruttela che coinvolgeva il Comune di Triggiano e il mondo dell’imprenditoria, con la partecipazione di politici e funzionari che decidevano, di fatto, quali ditte dovevano essere beneficiari degli appalti pubblici triggianesi.
E, sempre secondo il castello accusatorio, se qualche azienda locale non ce la faceva, in prima battuta, a vedersi assegnati i lavori, partivano le pressioni sui vincitori delle gare per far sub appaltare loro i lavori alle aziende di Triggiano già scelte in precedenza dall’organizzazione. Un’operazione che vedeva gli intermediari intascare somme di denaro ma anche buoni di benzina.
Sotto la lente d’ingrandimento della magistratura penale barese sono finiti diversi appalti come la gara a procedura aperta per l’affidamento dei lavori di realizzazione del Parco urbano «San Lorenzo» e del Centro interpretativo culturale, il servizio di manutenzione impianti ascensore installati presso gli immobili comunali: uffici e scuole, l’affidamento diretto della fornitura e posa in opera di condizionatori d’aria negli uffici comunali di via Falcone e l’affidamento diretto dei lavori di manutenzione straordinaria per ripristino funzionale dell’arredo urbano presente in piazza Vittorio Veneto.
Imputati in questo processo insieme al sindaco di Triggiano sono: Marco Addabbo, Michele Affatato, Alberto Calabrese, Michele Campobasso, Amedeo De Sario, Angelo Di Pietro, Salvatore Fortunato, Giovanni Girardi, Nicola Giuseppe Lagonigro, Benedetta Lucatorto, Maria Costantina Domenica Mele, Nicola, Giuseppe E Valerio Murgolo, Carlo Ronzino e Francesco Saverio Triggiani.
