Era gestito dal 36enne titolare di un bed & breakfast di Castellana Grotte e da due pusher di 26 e 46 anni, un vasto giro di droga nel comune del sud est barese. A gestire lo spaccio il piccolo imprenditore che provvedeva poi a smistare la cocaina pura, affidandone grande parte al 26 che, dietro indicazioni del primo, la rivendeva ai singoli acquirenti. Il 46enne, partecipe nell’attività di spaccio del 36enne, avrebbe procacciato anche nuovi clienti, aiutandolo anche a nascondere la cocaina. I primi due sono stati portati in carcere dai carabinieri della Compagnia di Monopoli, coadiuvati da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e del Nucleo Cinofili di Modugno, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Bari, su richiesta della Procura. Il terzo è agli arresti domiciliari. Circa 20 gli episodi contestati.
La droga, procurata in quantità significative (20-25 grammi alla volta) dal 36enne al 26enne, sarebbe stata da quest’ultimo, aiutato dal terzo indagato, immediatamente “tagliata”, confezionata in dosi e immessa sul mercato. Lo stesso 36enne avrebbe avuto anche un proprio giro di clienti “al dettaglio” che provvedeva a rifornire con frequenza quasi quotidiana.
Dalle intercettazioni, condotte tra marzo e maggio 2021, è emerso come gli indagati usassero un linguaggio sufficientemente esplicito, facendo chiaro riferimento alla cocaina smerciata e persino al fatto che la sostanza “bruciasse un po’ il naso”. In un’occasione, dopo aver acquistato una fornitura di cocaina di 15 grammi per 900 euro, due degli indagati commentano come i mancati guadagni dipendessero dal fatto che la sostanza non era tagliata a sufficienza: “la sto tagliando a poco”…, “se tu dai 70 euro 0,6 al pubblico, la stai dando a più di cento! Su 6 pezzi ne esce un altro”.
