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Torre a Mare, dragaggio “incagliato” e le barche si arenano

Una bassa marea e lo scenario assume contorni inquietanti, con barche immobili perché incagliate nella sabbia. È successo ancora, a Torre a Mare dove pescatori e diportisti sono ormai disperati. Entrare e uscire dal piccolo porticciolo del quartiere a sud di Bari può rivelarsi un’incognita, mettendo a rischio incolumità degli occupanti delle barche e la tenuta delle stesse.

Stiamo parlando di imbarcazioni che, nella maggior parte dei casi, servono per lavorare quindi, tra uscire in mare o non uscire fa una bella differenza. I pescatori tornano a chiedere il dragaggio del porto e solo il 13 febbraio scorso era stato organizzato un appuntamento dalla Pro loco Torre a Mare al quale aveva partecipato anche il sindaco Antonio Decaro, proprio per aggiornare i cittadini sullo stato dell’arte del dragaggio.
La situazione è piuttosto intricata, come spiega il presidente del Municipio I, Lorenzo Leonetti: «Il Comune sta procedendo al ritiro della concessione all’azienda che si era aggiudicata i lavori perché si è rivelata inadempiente». Il problema pare sia la destinazione finale della sabbia, considerata un rifiuto speciale da smaltire in apposite discariche. Quella più vicina, in termini di disponibilità ad accoglierne ancora, è a Verona: impraticabile. Ma Leonetti è fiducioso: «So bene da quanto tempo a Torre a Mare si aspetta un’operazione di dragaggio ma dovremmo essere in dirittura di arrivo con l’affidamento alla seconda classificata, così da evitare ulteriori lungaggini».
Il rischio, dunque, è che si ricominci da capo con una nuova gara ed è quanto vogliono evitare dall’amministrazione comunale. Nel frattempo, il tempo stringe e la bella stagione arriverà a breve e porterà il borgo di Torre a Mare a triplicare i suoi residenti, compresi gli amanti del mare e delle barche che aumenteranno il traffico nautico con inevitabili disagi.

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