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Tari, a Bari scoperta evasione da oltre 2 milioni di euro. E i B&B conferiscono male i rifiuti

Sono ben 329 le utenze non domestiche individuate come soggetti evasori della tassa sui rifiuti a Bari. Questo è il risultato un di attività di controllo condotta su un un gruppo di 709 attività dal Nucleo ispettivo Tributi risalente al 31 ottobre. Si tratta per lo più di attività caratterizzate da una grande superficie tassabile…
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Sono ben 329 le utenze non domestiche individuate come soggetti evasori della tassa sui rifiuti a Bari. Questo è il risultato un di attività di controllo condotta su un un gruppo di 709 attività dal Nucleo ispettivo Tributi risalente al 31 ottobre. Si tratta per lo più di attività caratterizzate da una grande superficie tassabile in metri quadri e quindi anche con un grande volume di produzione di rifiuti. Queste, risultate irregolari nei confronti del pagamento Tari, dovranno recuperare una somma totale di 2.366.000 euro.

L’iter

Per coloro che risultano non iscritti al pagamento della Tari è previsto l’invio di un questionario che se compilato entro 60 giorni permette di regolarizzare la posizione tributaria e di pagare una multa decurtata del 50%. La mancata risposta invece prevede l’applicazione di una specifica sanzione amministrativa, a cui si aggiungono gli interessi se viene effettuato l’accertamento d’ufficio.

Ad oggi solo 109 attività, tra quelle verificate come non paganti della tassa, hanno proceduto a regolarizzarsi con i versamenti. «I risultati del grande lavoro portato avanti dalla Ripartizione tributi e dal Nucleo ispettivo tributario – ha dichiarato l’assessore al Bilancio e alla fiscalità locale Diego De Marzo – superano obiettivamente ogni aspettativa. Si tratta di uno strumento che in meno di un anno ci ha consentito di individuare centinaia di utenze totalmente sconosciute alla banca dati Tari, una condizione di irregolarità che, è il caso di ricordarlo, danneggia sensibilmente la collettività in quanto riguarda, in molti dei casi accertati, attività che producono grandi volumi di rifiuti e che, evadendo la Tari, sottraggono alla stessa collettività cifre considerevoli».

L’assessore ha poi concluso «L’equità fiscale è un principio cui non intendiamo in alcun modo derogare, e per questa ragione intensificheremo l’azione di controllo condotta brillantemente dal Nucleo Ispettivo Tributario con l’assegnazione di altre due unità operative stabilita proprio la scorsa settimana».

Bad and breakfast

Inoltre, fra le attività che sono cresciute negli ultimi anni in città ci sono i bad and breakfast. La difficoltà più grande per chi ha un’attività simile è quella di capire quante possano essere le persone per cui sarebbe giusto pagare la tassa sui rifiuti, dato che vivono continui ricambi di inquilini. A proposito l’assessore all’ambiente Elda Perlino ha spiegato: «Non voglio pensare che queste attività vogliano sottrarsi al pagamento della tassa, non voglio pensarlo di nessun mio concittadino, ma spesso i b&b sono le attività che più non differenziano i rifiuti correttamente spero lo facciano come mancanza di conoscenza».

«Proprio per questo -ha continuato l’assessore – noi abbiamo attivato diversi canali per rendere chiari i metodi per regolarizzare le posizioni tributarie e i metodi di conferimento, anche il progetto Municirco non servirà solo ai bimbi, ma anche a far conoscere le regole del differenziamento agli adulti».

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