“Stop alle bombe sui civili“. È quello che si legge su uno striscione esposto sulla facciata di Palazzo di Città, a Bari, in occasione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo.
Per l’occasione, su invito dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) e dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra (Anvcg), le fontane di piazza Moro e piazza Giulio Cesare saranno illuminate di blu.
La Giornata, istituita nel 2017, si celebra il 1° febbraio di ogni anno per ricordare tutte le vittime civili dei conflitti del passato e per attirare l’attenzione sul dramma che vivono i civili di tutto il mondo coinvolti in guerre e conflitti armati.
«Immani sofferenze per i civili che stanno vivendo 31 conflitti»
Quest’anno dire “Stop alle bombe sui civili” «assume un significato ancora più importante, alla luce delle immani sofferenze che le popolazioni civili stanno vivendo nei 31 conflitti attualmente in corso nel mondo», scrivono gli organizzatori. «Nell’ultimo ventennio – ricordano – abbiamo assistito a uno spaventoso aumento della violenza a danno dei civili nei conflitti armati, nonostante Convenzioni, Trattati e Risoluzioni della comunità internazionale che, al contrario, dovrebbero garantire loro sufficiente protezione. Il rispetto delle norme esistenti del diritto internazionale sarebbe di per sé sufficiente ad evitare gran parte delle sofferenze inflitte ai civili, eppure esse vengono troppo spesso ignorate e violate dalle parti in conflitto», concludono.
Tra gli appelli rivolti alle istituzioni c’è quello affinché vengano rispettati la Convenzione di Ginevra e i protocolli aggiuntivi, il Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo, la Convenzione Onu sulle bombe a grappolo, la Convenzione delle Nazioni unite sulle armi convenzionali, la Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, solo per citare le principali.