Promuovere e valorizzare la cultura della legalità, della trasparenza e della tutela del lavoro come valori fondanti del processo di pianificazione dello sviluppo strategico del territorio metropolitano. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa che sarà siglato oggi alle 13 nella sala giunta del Palazzo della Città metropolitana. Ad apporre le firme saranno il sindaco di Bari Antonio Decaro e i rappresentati territoriali delle organizzazioni sindacali Cigl, Cisl e Uil (rispettivamente, Marialuigia Bucci, Giuseppe Boccuzzi e Franco Busto).
«È un protocollo molto importante al quale stiamo lavorando da tempo – sottolinea la rappresentante della Cgil Bari Marialuigia Bucci – e si è giunti finalmente alla sigla dell’intesa con la Città metropolitana dopo mesi di lavoro e di concertazione». Ma perché si tratta di un accordo particolarmente importante? «Perché – spiega Bucci – siamo in una fase molto delicata per il territorio e per le amministrazioni pubbliche che sono chiamate a gestire ingenti risorse e l’obiettivo di questo protocollo d’intesa è mettere il tema del lavoro al centro di ogni idea di sviluppo. Lavoro che deve significare anche qualità della vita delle persone, legalità, sicurezza, trasparenza». Un punto di partenza fondamentale, dunque, che deve essere trainante in ogni futuro piano di progettazione, in un momento in cui «il lavoro manca in modo trasversale e a ogni latitudine: manca tra i più giovani così come tra i meno giovani, che purtroppo sono usciti dal mercato a causa delle crisi aziendali e faticano a rientrarci», aggiunge la rappresentante della Cgil barese.
Ma è un tema altrettanto importante se si pensa «alla catena degli appalti che si articola all’interno delle pubbliche amministrazioni – osserva Bucci – in cui spesso si sviluppano gare al ribasso. E il protocollo mira a garantire trasparenza, legalità e qualità del lavoro». L’obiettivo dell’intesa che sarà siglata dal sindaco Decaro e dalle organizzazioni sindacali è, quindi, restituire dignità ai lavoratori, «perché – conclude Bucci – in questo modo si restituisce dignità al territorio, respingendo anche le infiltrazioni mafiose e l’illegalità».
E a proposito di legalità, la data scelta per la firma dell’intesa non è casuale, dal momento che oggi ricorre il trentennale della strage di Capaci, in cui perse la vita il giudice antimafia Giovanni Falcone, insieme alla moglie Francesca Morvillo e a tre uomini della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.