Dure steccate all’amministrazione uscente, carente «di idee, programmi e soluzioni», ma anche un monito agli avversari, con una netta presa di distanza da chi «genera confusione e non offre garanzie di stabilità». È stato deciso il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, al margine della conferenza stampa tenutasi ieri nel comitato di Forza Italia per ribadire il no alla tassa di soggiorno. L’evento è stato anche l’occasione per descrivere «come stanno davvero le cose» in città e mettere in chiaro i rapporti con gli alleati del centrodestra.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Noi moderati, Io Sud, Bari Ecocity, Riprendiamoci il futuro e Movimento sportivo Bari. Partiti politici e associazioni del territorio, vicine al centrodestra e che hanno trovato l’unità sotto la comune battaglia contro la tassa di soggiorno. L’imposta sarebbe dovuta essere discussa ieri in Consiglio comunale, andato deserto e slittato a oggi.
Per Sisto, la tassa arriva «in zona Cesarini», a pochi mesi dalla fine del mandato di Decaro, che non può più ricandidarsi ma che «inventa questa gabella a carico dei turisti, senza nemmeno dire se queste somme saranno effettivamente reinvestite per il turismo». A lanciare l’appello alle forze in Consiglio comunale è anche il vice commissario di Forza Italia per l’area metropolitana di Bari, Carrieri. «Riteniamo che oggi il centrodestra debba dare dimostrazione di presenza attiva– ha dichiarato Carrieri – Le forze in Consiglio Comunale devono fare di tutto per opporsi a questo sopruso, ricorrendo anche all’ostruzionismo, così come è già accaduto in passato, quando il regolamento di questa tassa si tentò di portare in Aula e poi venne ritirato sull’annuncio di 150 emendamenti e 40 ordini del giorno».
Quella iniziata ieri, è stata definita dai partecipanti alla conferenza «l’inizio di una lunga marcia». Chiaro l’obiettivo, indicato dal viceministro Sisto, ossia mettere a nudo «le debolezze di questa Amministrazione e provare a dire alla città come stanno davvero le cose, al di là di ogni comunicazione autoreferenziale, che spesso nasconde carenza di idee, programmi e risultati. Noi vogliamo fare esattamente il contrario: partire dai contenuti concreti».