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Separazione carriere, il procuratore di Bari: «Con riforma Nordio cittadini meno tutelati»

«I cittadini saranno meno tutelati di fronte alle ‘angherie del potere’ nel momento in cui la magistratura diventa più debole. Per questo i cittadini devono dire no». Ad affermarlo è Roberto Rossi, procuratore della Repubblica di Bari, che questa mattina ha partecipato alla iniziativa del comitato referendario di Bari Giusto dire No organizzata davanti al teatro Petruzzelli, con la distribuzione di volantini informativi con “10 buone ragioni” per dire no alla riforma della Giustizia.

«Noi riteniamo che sia giusto dire no, – ha detto il procuratore Rossi – perché in realtà non è una riforma sulla separazione delle carriere ma, come ha detto lo stesso ministro Nordio in una intervista, serve per ridurre il potere della magistratura e aumentare il potere della politica». Cerchiamo «di spiegare ai cittadini quali sono i pericoli della riforma Nordio – ha aggiunto Antonella Cafagna, presidente della giunta distrettuale dell’Anm di Bari – I pericoli riguardano l’architettura costituzionale. Pensiamo che questa riforma potrà indebolire la magistratura e la potrà esporre al pericolo di interferenze derivanti dal potere politico».

Per il presidente del comitato Giusto dire No, l’avvocato e docente universitario Giuseppe Trisorio Liuzzi, «il sorteggio è antidemocratico. La volontà – ha detto – è quella di togliere rappresentatività all’organo. Il problema delle correnti – ha aggiunto – è un falso problema. Sicuramente ci sono stati aspetti negativi legati al correntismo ma non è questo il modo di risolverli. L’attacco alla magistratura è evidente. Il vero problema sono i tempi della giustizia, che questa riforma non tocca».

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