Un successo senza precedenti per l’edizione 2025 di “Scola la Sabbia“, l’iniziativa simbolo di Retake Bari che ieri pomeriggio, venerdì 11 luglio, ha trasformato la spiaggia di Pane e Pomodoro in un vibrante laboratorio collettivo di bellezza, impegno e partecipazione. Cittadini, volontari e bagnanti si sono uniti in una vera e propria sfida all’inquinamento della costa, raccogliendo un numero impressionante di oltre 20mila mozziconi di sigaretta, oltre a numerosi altri rifiuti dispersi sull’arenile.
Dietro quei filtri si nasconde una vera emergenza ambientale: i mozziconi rilasciano sostanze tossiche e impiegano fino a 10 anni per degradarsi, contaminando suolo e acqua. Possono inoltre essere ingeriti da animali marini e uccelli, con conseguenze potenzialmente letali. Un gesto distratto, purtroppo molto frequente, può quindi avere effetti gravi e duraturi sull’ecosistema.
L’evento, gratuito e aperto a tutti, è stato reso possibile grazie alla collaborazione con il Comitato Pane e Pomodoro, al supporto di Plastic Free, al patrocinio del Comune di Bari e all’energia contagiosa di numerosi partner del territorio. California Paddle Surf Bari ha messo in palio noleggi, la Gelateria Gasperini ha offerto coni gelato ai più piccoli, la Cartoleria Sogni Incartati ha regalato album da colorare e Raw Bus ha premiato ogni bicchiere pieno di mozziconi con una birra artigianale. Fondamentale anche il contributo di AMIU, che ha distribuito posacenere portatili per promuovere comportamenti più sostenibili anche dopo l’evento.
La rigenerazione ambientale si è così trasformata in una vera festa collettiva, dove l’impegno ha camminato di pari passo con il gioco, la condivisione e la consapevolezza. «Scola la sabbia è un piccolo miracolo collettivo. La spiaggia di Pane e Pomodoro ci accoglie ogni giorno, ma una volta l’anno tocca a noi prenderci cura di lei. Quest’anno abbiamo superato noi stessi – ha dichiarato Annalisa Condurro, referente di Retake Bari -. Appuntamento alla prossima edizione, più determinati che mai. Perché la bellezza è contagiosa. E la costa di Bari ha ancora bisogno di noi».

