È un inizio tiepido quello dei saldi invernali nel capoluogo pugliese. Anche quest’anno nessuna lunga coda fuori dai negozi fin dal primo giorno, nonostante le percentuali di sconto che si leggono sulle vetrine non scendano mai al di sotto del 30%. Un primo bilancio altalenante tra i commercianti: il passeggio per le vie del centro, soprattutto nelle principali arterie dello shopping come via Sparano e corso Cavour, non è mancato, con un afflusso che è andato ad aumentare nel corso della giornata, con le maggiori presenze registrate nel tardo pomeriggio. «La situazione per il momento è abbastanza positiva – commenta Isabella, commessa in un negozio di abbigliamento di via Sparano – Abbiamo avuto più clienti soprattutto nel pomeriggio. Ci sono stati acquisti ma il loro volume è inferiore a quello di anni passati. I clienti entrano in negozio sapendo già cosa comprare e difficilmente portano a casa capi extra».
Simile la situazione registrata da un altro negozio di abbigliamento in via Argiro: «In mattinata l’affluenza è stata scarsa, leggermente meglio il pomeriggio. Con la morsa dell’inflazione che non si è mai davvero allentata, molti hanno paura di spendere per qualcosa che non è poi così necessari. La maggior parte degli acquisti oggi è fatta in modo più oculato, si tende a comprare cose che servono davvero e in modo molto mirato. Spesso da noi in negozio entrano clienti che sanno già nel dettaglio cosa vogliono comprare, per esempio uno specifico modello di borsa con tanto di dimensioni e colore. Si acquista solo se serve, non si approfitta più del saldo per accumulare o togliersi uno sfizio».
Gli esercenti restano prudenti e preferiscono aspettare il week-end per tirare le somme, anche se le prospettive non sono affatto positive. Quattro consumatori su dieci hanno già pianificato di comprare in saldo, con un budget medio previsto di 267 euro, anche se il 38% prevede di spenderne meno di 150 (e c’è un ulteriore 56% che acquisterà solo in caso di offerta interessante), ma il cambiamento climatico complica la partita dei commercianti. Le temperature eccezionalmente miti registrate tra ottobre e dicembre hanno quasi dimezzato (-46%) gli acquisti delle collezioni autunno-inverno, e i negozi arrivano ai saldi senza avere praticamente mai avuto l’occasione di venderle a prezzo pieno.
«Bisogna rivedere le norme che disciplinano le vendite di fine stagione – commenta Benny Campobasso, presidente nazionale di Fismo Confesercenti e di Confesercenti Puglia – I saldi iniziano in un periodo eccessivamente precoce rispetto al fine stagione, laddove, se si espletassero nel giusto periodo, essi rappresenterebbero un’occasione di grande interesse economico. Le piccole e medie imprese del commercio non hanno un sufficiente tempo per vendere a prezzo pieno, e si vedono costrette a svendere a saldo per seguire l’onda dettata dalla grande distribuzione e dal commercio online. Le condizioni climatiche, con le temperature praticamente estive che si sono protratte per tutto l’autunno, hanno fatto il resto».
Per questo la Fismo continua a chiedere di posticipare l’avvio dei saldi invernali a una data più vicina a quella della vera fine della stagione, come già sottolineato in sede di conferenza delle Regioni, per permettere a tutti i commercianti e non solo alle grandi catene di effettuare marginalità.