Il Tribunale di Bari ha assolto Michele Di Cosola, 70 anni, parente del boss deceduto Antonio, dall’accusa di lesioni personali in merito al brutale pestaggio di un cittadino rumeno avvenuto nel 2022 in una stazione di servizio a Ceglie del Campo. Il giudice monocratico, Pasquale Santoro, ha stabilito che Di Cosola «non ha commesso il fatto».
La decisione del giudice si basa sull’assenza di elementi che lo indichino come mandante del pestaggio. Sebbene un video mostri la sua presenza sul luogo dell’aggressione, Di Cosola non avrebbe partecipato attivamente all’azione. La violenza è stata materialmente eseguita da due suoi parenti, Damiano e Cosimo Di Cosola, che sono stati condannati rispettivamente a un anno e a dieci mesi di reclusione con rito abbreviato.
La vicenda
La vittima, un 34enne rumeno, è stata picchiata con calci, pugni e un «grosso bastone», riportando un trauma cranico e una ferita alla mano sinistra. L’aggressione è stata la conseguenza di precedenti dissidi tra l’uomo e una parente degli aggressori, con cui aveva avuto una relazione. La donna aveva precedentemente denunciato il 34enne per stalking e aveva ottenuto un divieto di avvicinamento.