Due agenti feriti, uno con punti di sutura vicino all’occhio sinistro e l’altro in stato d’ansia, e numerosi danni. È il bilancio del tentativo di rivolta avvenuto ieri, domenica 9 marzo, nel carcere minorile di Bari.
Un evento che «evidenzia la fragilità» della struttura, afferma il segretario del Sindacato autonomo della polizia penitenziaria (Sappe) Federico Pilagatti, «ed è necessario – sottolinea – che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria si svegli e intervenga perché è a rischio la legittimità delle Istituzioni dell’istituto pena».
Pilagatti spiega che i detenuti della terza sezione «hanno prima preso le chiavi agli agenti, poi hanno provato a raggiungere la portineria per tentare di evadere».
Il sindacalista afferma che «serve aumentare il numero di agenti: ieri in servizio ce n’erano quattro, di cui tre nelle sezioni», e chiede che «i ragazzi che si sono resi protagonisti della rivolta» siano «trasferiti».
Per Pilagatti è «essenziale rivedere il sistema carcerario minorile per garantire anche che la detenzione, specie per i più giovani, porti davvero a un reinserimento nella società», conclude.