Sei minorenni, finiti a processo per i disordini avvenuti nel carcere Fornelli di Bari il 9 marzo scorso, sono stati condannati, in abbreviato, a pene comprese tra i cinque anni e otto mesi e i sei anni e sette mesi di reclusione.
A processo erano finiti in sette ma uno di loro ha scelto il dibattimento.
Agli imputati erano contestati, in concorso, i reati di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale, tentata evasione e furto aggravato. Il primo reato (che sarebbe stato commesso nei confronti di due agenti) è stato dichiarato improcedibile per mancanza di querela, il reato di furto è stato invece riqualificato in rapina.
I sette, tutti tra i 16 e i 17 anni, dopo i disordini furono trasferiti in altri istituti. Con loro avrebbero agito anche due detenuti maggiorenni.
In base a quanto ricostruito dai pm, quella sera per evadere dal carcere avrebbero incendiato le lenzuola, strappato fili dei telefoni, spaccato telecamere, tablet, tv e una ricetrasmittente. Poi avrebbero insultato, minacciato e picchiato due agenti della penitenziaria con calci, pugni e morsi, e a loro avrebbero anche rubato le chiavi dei cancelli.
Uno dei minorenni avrebbe quindi sparso dell’alcol sul corpo di guardia e sui pantaloni di uno degli agenti, minacciando di dar loro fuoco. Gli agenti, poi, sarebbero stati rinchiusi nello stesso corpo di guardia. A causa dell’aggressione, due poliziotti rimasero feriti.