Dalla prossima settimana, per almeno una quindicina di giorni, le piazze baresi teatro di scontri tra migranti saranno presidiate da numerose unità delle Forze dell’ordine.
Il dispositivo
Un dispositivo al quale parteciperanno militari e tutti i Corpi di polizia presenti sul territorio. «Una presenza che non vuole essere e né rappresentare una forma di militarizzazione delle piazze in quanto si tratta di servizi che prevedono la presenza del Pis, il pronto intervento sociale della città di Bari», riferisce una fonte confidenziale. Si tratta di un servizio che coinvolgerà uomini e donne della polizia, dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia locale.
Migranti denunciati
Intanto, proseguono senza sosta le indagini della Polizia di Stato dopo la violenta rissa avvenuta nella notte del 30 agosto scorso in piazza Moro. Un gruppo composto da circa una cinquantina di persone che, quella notte, ha visto contrapposti cittadini di origine egiziana, maghrebina e bengalese. Di venerdì l’identificazione di due cittadini bengalesi riconosciuti, dagli agenti delle Volanti della polizia, tra i protagonisti dell’aggressione. Entrambi sono stati rintracciati in piazza Risorgimento, nel popoloso quartiere Libertà. Le ricerche, condotte grazie all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in diversi esercizi commerciali della zona, hanno poi permesso di rintracciare, nella sua abitazione, un terzo connazionale. L’operazione si inserisce nell’attività più ampia di controllo del territorio e di contrasto di episodi di violenza urbana, con l’obiettivo di garantire la sicurezza in città a residenti e turisti.
I fermi e le denunce
Dei giorni scorsi, invece, il fermo di un tunisino di 19 anni, accusato di avere rapinato una collanina in oro a un giovane a passeggio con la compagna. Un episodio avvenuto nei pressi dell’università e grazie alle testimonianze e ai video delle telecamere di sorveglianza, è stato possibile identificarlo e fermarlo nei pressi del parco “Rossani”. Numerose, infine, le denunce per possesso di armi improprie e strumenti atti ad offendere, trovate addosso ai migranti. Tanti anche i Dacur, i divieti di accesso nelle piazze teatro di scontri per un gruppo di migranti, emessi a carico dei migranti.