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Prostituzione minorile a Bari, chiesta condanna per un avvocato leccese. Archiviata una posizione

Due anni di reclusione e una multa di tremila euro. È la condanna chiesta dalla Procura di Bari per l'avvocato leccese Stefano Chiriatti, a processo (in abbreviato) per prostituzione minorile. Secondo l'accusa, nel gennaio 2022 Chiriatti avrebbe avuto un rapporto sessuale a pagamento con due minorenni in un hotel di Bari. Il processo è stato…
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Due anni di reclusione e una multa di tremila euro. È la condanna chiesta dalla Procura di Bari per l’avvocato leccese Stefano Chiriatti, a processo (in abbreviato) per prostituzione minorile.

Secondo l’accusa, nel gennaio 2022 Chiriatti avrebbe avuto un rapporto sessuale a pagamento con due minorenni in un hotel di Bari.

Il processo è stato rinviato al prossimo 15 ottobre per la discussione della difesa, una delle presunte vittime si è costituita parte civile.

Il processo in cui è coinvolto Chiriatti è uno dei filoni in cui si è divisa l’inchiesta che, a maggio 2024, portò all’arresto di otto persone accusate di aver organizzato, diretto e sfruttato un giro di prostituzione di quattro ragazze minorenni di Bari e provincia. I fatti contestati risalgono agli anni tra il 2021 e il 2022.

Lo scorso dicembre in due, Antonella Albanese e Nicola Basile, sono stati condannati rispettivamente a tre anni e un mese e tre anni e quattro mesi di reclusione. Altre tre imputate sono attualmente a processo con rito ordinario, un presunto cliente ha patteggiato un anno e otto mesi.

Archiviata una posizione: «Non provata la consapevolezza della minore età»

Il gip di Bari, Giuseppe Ronzino, ha archiviato inoltre l’inchiesta a carico di un uomo del capoluogo pugliese poiché non sarebbero emersi «elementi a sostegno dell’addebito» e, nel caso specifico, non risulta «pienamente accertata la consapevolezza della minore età della vittima da parte dell’odierno indagato».

La posizione dell’uomo fu approfondita in un momento successivo a quello dell’esecuzione degli otto arresti e l’indagato – assistito dall’avvocato Emiliano D’Alessandro – non è mai stato sottoposto a misura.

Nei suoi confronti lo stesso pm Matteo Soave, che ha coordinato le indagini della squadra mobile di Bari, aveva chiesto l’archiviazione. Una delle presunte vittime, costituita parte civile nei vari processi nati dall’inchiesta, si era opposta alla richiesta di archiviazione del pm, ma il gip Giuseppe Ronzino ha rilevato come «la parte opponente si limitava a invocare la minore età» della ragazza, «omettendo di offrire ricostruzioni alternative della vicenda» o elementi che potessero provare «oltre ogni ragionevole dubbio, la conoscenza» dell’indagato «dell’età anagrafica della minore».

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