Il kalumet della pace è in un boccale di birra alla spina. A spillarlo, dietro il bancone del birrificio sociale di San Pio, è lo stesso Antonio Decaro. A riceverlo con un sorriso, la segretaria del Pd, Elly Schlein. Un gesto semplice, ma ad alto tasso simbolico: serve a sigillare il superamento del piccolo incidente diplomatico del mancato incontro a Brindisi e a mostrare un Pd ricompattato nel rush finale verso il voto del 23 e 24 novembre. La tappa barese è una delle tre previste nel tour pugliese di Schlein e del presidente del partito Stefano Bonaccini, insieme a Barletta e Foggia. E nel quartiere San Pio – l’ex Enziteto che da anni cerca riscatto – la piazza si scalda subito. Schlein traccia la rotta dell’opposizione e quella dell’eventuale governo: «La prima cosa che faremo sarà dare al Paese il salario minimo. Sotto i nove euro l’ora è sfruttamento».
Poi rivendica le vittorie dem degli ultimi anni, «si può battere la destra, lo abbiamo dimostrato», e difende un’idea di governo che «non rappresenta solo chi ci ha votato, ma l’intera comunità». Schlein spende parole di gratitudine per Decaro: non un candidato «naturale», dice, ma «popolare», scelto dal basso. E ricorda i risultati ottenuti dalla Puglia in questi anni, dal balzo del Pil post Covid, all’aumento dei livelli essenziali di assistenza, fino al peso crescente del turismo: «Una regione che ha coniugato sviluppo e benessere. C’è ancora da fare, ed è quello che Antonio vuole realizzare». Sul palco, Decaro alterna autoironia e appello alla partecipazione. Ricorda i giorni del dubbio sulla candidatura – «ho tentennato troppo, pensavo alla carriera, non alla mia gente» – e invita i cittadini «a mollare gli ormeggi per cercare insieme una Puglia migliore».
Promette un governo tra la gente: «Se vincerò, veniteci a prendere dalla Regione. Portateci per strada, nelle case e negli ospedali: è lì che sappiamo stare». Non mancano le battute rivolte a Bonaccini, «astemio» per il quale Decaro spilla a malapena un dito di birra. Ma il presidente dem fa sul serio quando parla della sfida nazionale: «Queste regionali devono dimostrare che la destra si può battere. Poi ci aspetta un compito più grande: tornare al governo del Paese, ma stavolta vincendo le elezioni, non entrando per effetto di un accordo».
Bonaccini insiste sull’unità: «Le destre alle elezioni stanno sempre insieme. Se vogliamo dare un’alternativa dobbiamo farlo anche noi». E avverte: «C’è un vento di destra drammatico, che rischia di spostare la qualità delle nostre democrazie».A chiudere, l’abbraccio della piazza quando risuona «Bella ciao». Schlein, Bonaccini e Decaro la cantano insieme. L’immagine che il Pd vuole consegnare agli elettori è tutta lì: un partito che prova a mostrarsi unito, dopo i tentennamenti. Oggi a Bisceglie il senatore Boccia sarà con Nicola Zingaretti e i sindaci del territorio al fianco dei candidati della Bat.









