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Quel 9 dicembre 1925 nacque la Bari culturale: l’Università, il Conservatorio e l’Accademia delle Scienze

È sicuramente uno dei miracolosi scherzi della natura quello che si cela dietro la data del 9 dicembre, simbolico giorno per la storia della nascita e della crescita culturale di Bari (e indirettamente della Puglia), quando appunto nascono contemporaneamente, in questo identico giorno del 1925, tre importanti istituzioni: l’Università, il Conservatorio di musica e l’Accademia…
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Bari, l’Università Aldo Moro e il Conservatorio Piccinni

È sicuramente uno dei miracolosi scherzi della natura quello che si cela dietro la data del 9 dicembre, simbolico giorno per la storia della nascita e della crescita culturale di Bari (e indirettamente della Puglia), quando appunto nascono contemporaneamente, in questo identico giorno del 1925, tre importanti istituzioni: l’Università, il Conservatorio di musica e l’Accademia delle Scienze. Da studioso, e in parte da allievo e testimone per alcuni anni, si può delinearne in breve la storia per valutare, dopo cent’anni, l’importanza di quella data e l’affermazione nazionale di quelle tre istituzioni musicali pubbliche.

L’Università

Il 9 dicembre 1925 viene istituita la prima facoltà universitaria di Medicina e Chirurgia a cui si aggiungono le facoltà di Giurisprudenza e di Economia e Commercio. Dal 1944 in avanti, l’Università verrà potenziata con la istituzione delle Facoltà di Lettere e Filosofia, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Ingegneria, Magistero, Medicina Veterinaria, Lingue e Letterature Straniere; viene altresì istituita la Facoltà di Architettura che confluisce nell’istituendo Politecnico di Bari, unitamente alla Facoltà di Ingegneria. Dopo la guerra e al tempo della crescita socio-culturale del Paese, l’Università degli Studi di Bari aderisce al consorzio italiano Almalaurea. Nel maggio del 2011 il Senato Accademico ha deliberato all’unanimità di intitolare l’università ad Aldo Moro, già suo docente di Filosofia del diritto dal 1940. l’Università di Bari è anche sede del Consorzio delle Università del Mediterraneo (CUM) riconosciuto dall’UNESCO come organismo sovranazionale, cui afferiscono attualmente ben 158 atenei. L’ateneo di Bari inoltre è anche fondatore del Parco Scientifico e Tecnologico Tecnopolis-CSATA, noto a livello internazionale, e ha sede a Valenzano.

Nel campo della ricerca, l’Università barese si articola in 19 dipartimenti; ospita il Centro Universitario Sportivo di Bari (CUS) che dispone di impianti per la pratica di atletica leggera, pattinaggio, basket, nuoto, canoa, polo, triathlon. Infine, sono stati sedici i Magnifici Rettori che si sono succeduti in questi cento anni: dal primo, Nicola Pende (1925), per poi citare Pasquale Del Prete (1959-1970), Ernesto Quagliariello (1971-1977), Luigi Ambrosi (1978-1986), Attilio Alto (1986-1991), Aldo Cossu (1991-2000), Giovanni Girone (2000-2006), Corrado Petrocelli (2006-2013), Antonio Felice Uricchio (2013-2019), Stefano Bronzini (2019-2025), Roberto Bellotti attuale Magnifico Rettore da ottobre 2025.

Il Conservatorio musicale

Era ancora il 9 dicembre dello stesso anno quando Giovanni Capaldi, intellettuale e musicista nella Bari della prima metà del Novecento, si impegnò per dar vita ad un’istituzione fondamentale per la storia musicale e culturale della città: la creazione dell’Istituto Musicale «Piccinni». Egli volle dotare il capoluogo di una scuola di musica colta d’alto livello, superando le pur benemerite bande da giro che numerose operavano in tutta la Puglia del tempo. E così, anno dopo anno, dapprima il Liceo Musicale, allora ubicato in via Melo, e poi l’attuale Conservatorio di musica statale (ora all’extramurale Capruzzi) hanno dato vita, grazie ai maestri che lì si sono succeduti, a generazioni di musicisti professionisti, alcuni di ottimo livello: Gioconda De Vito, straordinaria violinista nata a Martina Franca, che arrivò ad esibirsi con Furtwängler e grandi direttori del suo tempo; Riccardo Muti, che veniva da Molfetta per imparare a suonare il pianoforte prima di trasferirsi al Conservatorio di Napoli, poi a Milano, e di lì in giro per il mondo intero; Raffaele Gervasio, che abitava a Torre a Mare, accademico di S. Cecilia e autore di molte musiche per film; Donato Marrone, valente organista e animatore della Accademia Polifonica Barese insieme al m° Biagio Grimaldi. E poi ancora Michele Marvulli, vero e proprio caposcuola, il cui insegnamento pianistico ha prodotto solisti internazionali nati da noi, come Beatrice Rana, Benedetto Lupo, Emanuele Arciuli, Pierluigi Camicia. E non possiamo dimenticare altri docenti-musicisti di respiro nazionale, tutti passati dal Conservatorio cittadino: Bice Antonioni, Raffaele Gervasio, Ludmilla Kutnezof, Luigi Celeghin, Aldo Ferraresi, Gabriele Ferro, Dino Asciolla. Per l’occasione dell’inaugurazione nel 1925 come liceo musicale, giunsero felicitazioni da Umberto Giordano, da Mascagni, da Ildebrando Pizzetti e da Francesco Cilea. Risorto a fatica dalle rovine della guerra, nel 1957 il Liceo si trasferì nell’attuale sede di villa Lindemann (ex Bucciero), con annesso parco, e nel 1959 si trasformò in Conservatorio di Musica di Stato (il 14° a sorgere in Italia). Protagonista del passaggio da Liceo a Conservatorio fu Nino Rota, poi divenuto suo direttore, ruolo che ricoprì fino al 1976. Ricordiamo ancora Riccardo Muti, che si presentò come privatista di pianoforte proprio al tempo in cui Rota era direttore: oggi Muti è direttore onorario dell’istituzione.

Il Conservatorio Piccinni di Bari, negli ultimi 40 anni, ha visto aumentare sia il numero degli iscritti che il numero dei docenti: attualmente conta circa 1600 studenti e 204 i docenti in servizio.

L’Accademia delle Scienze

Fondata sempre nel fatidico 9 dicembre del 1925, l’Accademia Pugliese delle Scienze volle raccogliere le forze della migliore cultura pugliese, contribuendo al suo potenziamento in accordo con la più larga comunità di studiosi. Suo primo Presidente fu Nicola Leotta (1925-1927), direttore dell’Istituto di Chirurgia della Facoltà medica dell’Università di Bari. Nel 1934 viene avviato il riconoscimento giuridico di ente morale, e già nel 1927 si ebbe una Sezione di Scienze politiche e morali (destinata in seguito a diventare Classe di Scienze morali).

Nel 1942 l’Accademia Pugliese delle Scienze entra nel novero delle Accademie ed Istituti di alta cultura riconosciuti ed ammessi al sostegno statale. La presidenza fu assunta nel 1948 da Giuseppe Solarino che la terrà per oltre trent’anni fino alla sua morte nel 1983. L’attuale presidente è Eugenio Scandale, con l’ausilio del vicepresidente il prof. Luigi Piacente responsabile della classe di Scienze morali. La sede dell’Accademia è dal 1997 presso Villa La Rocca. La costruzione sorge in una zona della città un tempo al di fuori dell’abitato di Bari che ma che, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, si arricchisce di un nuovo modello abitativo, la villa, secondo la tradizione borghese di trascorrere la villeggiatura a poca distanza dalla città. Come per altre ville baresi di quell’epoca, la sua costruzione si deve ai Mastaller una famiglia di industriali di origine tedesca che in quell’epoca impiantò a Bari un importante stabilimento di conserve alimentari. La villa fu acquistata da Antonio La Rocca (da cui l’attuale denominazione di Villa La Rocca) e successivamente passò alla Università di Bari. L’Accademia è tuttora sede di varie attività culturali.

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