«Le guerre tutte, nel mondo, prima o poi finiscono ma questo accade solo se lo vogliamo per davvero». Le parole che rimandano alla speranza di una pace duratura ovunque e che richiamano ai sorrisi riconquistati dei bambini, sono di Franco Giuliano, giornalista doc, originario di Latiano e, nel 1995, inviato per la Gazzetta del Mezzogiorno nella città martoriata di Sarajevo, durante la guerra nella ex Jugoslavia, in Bosnia ed Erzegovina.
A ricordare quei giorni dolorosi fatti di fuoco e morte, ora ci sono, a firma del professionista, un libro e una mostra; un ulteriore sforzo per non mettere da parte quella pagina di storia che ha segnato anche la nostra società e l’intera Unione Europea. In libreria c’è «Sarajevo. Dalla guerra alla pace. Trent’anni dopo. Lettere dalla città sotto assedio» (Cacucci editore, Bari 2025).
Bambine e bambini
«Il libro racconta quella terribile guerra di fine Novecento – spiega l’autore -.È una ricostruzione storica, in doppia lingua, italiano e bosniaco ed è ricca di fotografie con richiami a mostre reali e virtuali. C’è, in aggiunta, il sistema di lettura multimediale, il Qr code, con cui vedere e ascoltare le interviste a cinque ex bambine bosniache rintracciate dopo trent’anni. Quest’ultimo impegno è stato una grande emozione per me».
A spiccare poi, tra le pagine, c’è la sezione dedicata ai bambini. «Ho raccolto tutte le lettere inviate dai piccoli di una scuola cattolica multietnica di Sarajevo ai loro coetanei della Puglia e della Lucania; letterine pubblicate, in quegli anni, proprio dal quotidiano pugliese. In quelle righe ci sono richieste di giocattoli vari, simbolo di un ritorno alla vita». Le risposte dei bimbi non tardarono ad arrivare e insieme a quelle parole di conforto e insieme di compassione, partirono per quelle zone, sette camion carichi di regali.
Un libro e una mostra
Sul filo di questi ricordi si passa dalla scrittura alla mostra; giovedì 4 dicembre alle 11.30, alla Camera di Commercio di Bari, sarà inaugurata una rassegna visiva che darà voce al contenuto del libro: 48 pannelli, immagini che riportano alla memoria quel lungo e terribile periodo di attacchi. La mostra sarà allestita anche a Sarajevo nell’ex biblioteca distrutta nel ‘92 e poi fatta rinascere come luogo simbolo di quella tragedia. «L’obiettivo del mio lavoro complessivo, grazie alla collaborazione di quanti ci hanno creduto e delle Istituzioni come l’Università di Bari, è quello di non dimenticare l’assedio più duraturo della storia, dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996, fino agli accordi di Dayton, siglati nel ‘95». La presentazione del libro è in programma il 2 dicembre, alle 17.30, alla Feltrinelli di Bari.