In un deposito di Noicattaro, a pochi chilometri da Bari, erano accatastati circa 4.500 confezioni di profumi riportanti marchi contraffatti di note case di produzione, tra cui Creed, Gucci, Ysl, Chanel, Dior e Cartier.
A scoprirlo, analizzando alcuni annunci pubblicati in rete, sono stati i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica.
Stando a quanto emerso a gestire il commercio dei profumi contraffatti sarebbe stata un’organizzazione che ne pubblicizzava la vendita online a prezzi eccessivamente convenienti rispetto ai normali valori di mercato.
Nel corso della perquisizione all’interno del deposito di Noicattaro, i finanzieri hanno anche trovato altri 1.500 prodotti contraffatti tra cui bracciali e altri oggetti riportanti il marchio Pandora, borse Saint Barth e persino AirPods Apple.
Tutto il materiale è stato sequestrato e due persone sono state denunciate con l’accusa, contestata a vario titolo e in concorso, di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.
Nell’ambito di ulteriori controlli in diverse attività commerciali, poi, i finanzieri hanno sequestrato più di 1.900 flaconi di gel per unghie e smalti semipermanenti contenenti Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide, sostanza meglio nota con l’acronimo Tpo, ritenuta potenzialmente cancerogena e per questo inserita dall’Unione europea, a partire dal 1° settembre di quest’anno, nell’elenco degli ingredienti pericolosi di cui è vietato l’utilizzo. Tre persone sono state denunciate per aver messo in commercio cosmetici dannosi per la salute umana.
I prodotti sequestrati, se immessi sul mercato, avrebbero generato guadagni per oltre 100mila euro.