Va agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, l’imprenditore Giovanni Crisanti, finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di tangenti in cambio di appalti nell’Asl Bari.
Nel disporre che Crisanti può lasciare il carcere, il gip di Bari Giuseppe Ronzino rileva come le dichiarazioni rese dall’imprenditore durante l’interrogatorio «consentono di chiarire alcuni aspetti della dinamica corruttiva oggetto di contestazione, in particolare – si legge nell’ordinanza – in merito agli importi versati in favore dei pubblici funzionari».
Ma Crisanti, scrive ancora il gip, avrebbe anche raccontato «episodi non oggetto di specifica contestazione». Il gip ha sottolineato «l’atteggiamento collaborativo» di Crisanti, assistito dall’avvocato Christian Di Giusto.
La Procura di Bari aveva dato parere favorevole ai domiciliari per l’imprenditore.