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Tutto pronto a Polignano, al via la 24esima edizione del Libro Possibile con 350 ospiti

Domani sera, a Polignano, qualcuno chiuderà l’ombrellone con le mani ancora salate, guarderà le luci accendersi sul mare e seguirà le voci che scendono in piazza. Perché in Puglia, a luglio, c’è un appuntamento che è diventato più di un festival: è un modo di resistere al rumore del mondo. Leggendo.

Da ventiquattro anni il Libro Possibile accende terrazze e piazze con le parole di scrittori, filosofi, cantautori, scienziati. E ogni volta la domanda è la stessa: a che serve un festival di libri?

Serve, qui più che altrove, per ricordarci che le storie ci tengono in piedi, che la bellezza è ancora un argine alla paura, che il desiderio di capire non è un lusso per pochi.

Ecco allora cinque motivi per cui la Puglia non può più fare a meno del Libro Possibile. Cinque ragioni che hanno a che fare con la vita, con le parole e con quella strana forma di felicità che, a volte, si trova ascoltando qualcuno leggere un libro al tramonto.

Battere la rassegnazione

La direttrice artistica Rosella Santoro lo dice con semplicità: «Vogliamo cebrare la vita in tutte le sue forme, umane, animali, vegetali, attraverso i libri». Quest’anno il Libro Possibile ha scelto come tema “Viva la Vida”, e non è solo una citazione di Frida Kahlo o dei Coldplay, ma un manifesto per un tempo fragile.

Qui la cultura diventa resistenza, l’immaginazione una forma di libertà, la piazza un luogo dove ci si guarda in faccia per dirsi che la bellezza può ancora vincere la paura. Un festival che è una festa, sì, ma anche un argine contro la rassegnazione.

Le voci del presente

Tra i 350 ospiti attesi, ce ne sono tre che raccontano bene la direzione che prende questa edizione. Jonathan Coe, che con la sua scrittura ironica e malinconica sa raccontare le fratture di un’Europa che si interroga su se stessa. Azar Nafisi, simbolo della resistenza femminile in Iran, che porta in Puglia il coraggio di chi legge in silenzio contro i regimi, incarnando Viva la Vida con una dignità discreta e incrollabile. E Massimo Recalcati, che spiega perché “desiderare è resistere” e trasforma la sua lectio magistralis in un piccolo esercizio di libertà condivisa. Tre sguardi diversi, per ricordarci che la lettura è anche un atto politico.

Un festival in Tv

Il Libro Possibile ha capito che per resistere bisogna anche raccontarsi. Non si limita alle poltroncine di plastica vista mare: è diretta Sky TG24, incursioni social di Mattia Stanga e Nicolò De Devitiis, streaming, TikTok, LED alimentati dalle pedalate del pubblico grazie a un sistema di co-generazione sostenibile. «Vogliamo un coinvolgimento attivo del pubblico, trasformandolo in generatore di energia condivisa», racconta Santoro. Qui le storie passano dalle pagine alle stories, la sostenibilità si intreccia con la narrazione, e la cultura diventa un gesto collettivo che si rinnova ogni sera.

La vetrina internazionale

Quest’anno il festival ha fatto tappa a Londra, portando un pezzo di Puglia nel cuore dell’editoria mondiale. Ma non ha perso le radici: a Polignano e Vieste la cultura incontra la comunità, tra autori emergenti e nomi consolidati, tra il racconto della legalità con Nicola Gratteri e quello dell’identità pugliese che passa anche dai piatti, dai muretti a secco e dai dialetti. «Il clima che si crea qui è un dialogo cortese, uno scambio tra punti di vista diversi», dice Santoro. È questo il senso: diventare internazionali senza smettere di appartenere a un luogo.

I libri cambiano le vite

Ci sono momenti, al Libro Possibile, in cui il vento alza le pagine, il mare si sente appena dietro le luci, e le parole di un autore sembrano restare sospese nell’aria. È lì che si capisce che la lettura può ancora cambiare le vite. «Portiamo la cultura fuori dai luoghi tradizionali, anche per chi non è lettore abituale, in un clima di festa», racconta Rosella Santoro. La sera, dopo il mare, ci si ritrova a seguire le voci che leggono e raccontano; in quel silenzio condiviso, la Puglia diventa un luogo dove la cultura non è un privilegio, ma un diritto.

E dove leggere tutti insieme è un modo per continuare a credere che, nonostante tutto, la bellezza è parte di noi: ci riguarda ancora.

Guardare a domani

Il Libro Possibile non salva il Sud, ma ne custodisce la complessità. In un luogo in cui spesso si parte più di quanto si torni, leggere insieme non risolve, ma crea appartenenza. Insegna a resistere. E, a volte, è abbastanza.

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