«La Corte Costituzionale conferma la scelta dei sindaci italiani e rende merito al coraggio di tanti primi cittadini che in tutta Italia, mettendo da parte anche le proprie appartenenze politiche, hanno sempre riconosciuto e anteposto a tutto la vita dei bambini e delle loro famiglie». Così il sindaco di Bari, Vito Leccese, commenta la sentenza della Consulta che ha definito incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (pma) legittimamente praticata all’estero.
Con questa decisione, la Corte Costituzionale «mette al centro i diritti delle bambine e dei bambini a vedersi riconosciuto, sin dalla nascita, uno stato giuridico certo e stabile», afferma Leccese. «Dire che questo orientamento ci sorprende sarebbe falso – aggiunge -, perché corrisponde esattamente alle motivazioni con cui i sindaci italiani hanno sempre legittimato la scelta di “disobbedire” alla legge e trascrivere gli atti di nascita dei bambini nati all’estero o in Italia, nel solo interesse di tutelare i minori che non devono diventare strumento di battaglia politica».
Il sindaco di Bari ricorda che «sin dal primo giorno del mio insediamento non ho mai avuto dubbi sul da farsi, partendo sempre dal presupposto che il dovere di un sindaco sia quello di assicurare pari diritti e dignità a tutti i cittadini della propria comunità, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o dalle loro scelte di vita. A maggior ragione se dalle nostre scelte dipende la vita e la crescita di un bambino», conclude.