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Comune di Bari e partecipate, stretta in vista su assunzioni e incarichi

“Riservatezza”. È questa la parola d’ordine della Prefettura di Bari in merito ai provvedimenti che verranno applicati nei confronti delle società partecipate del Comune di Bari, Amiu e Multiservizi, su indicazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Al momento tra Prefettura e amministrazione comunale è in corso un’interlocuzione serrata per «individuare una serie di monitoraggi», ha fatto sapere ieri lo stesso prefetto del capoluogo Francesco Russo durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove misure di contrasto alla microcriminalità.

«La materia dei provvedimenti nei confronti delle partecipate è legata ad aspetti di riservatezza importanti, legati alla corrispondenza che c’è stata con il governo centrale – ha ribadito Russo – Abbiamo già avuto interlocuzioni con il Comune e al sindaco ho reso noti una serie di monitoraggi legati a vari aspetti: dal personale ai piani assunzionali. stiamo lavorando a un sistema di prevenzione amministrativa».

L’inchiesta

Il riferimento del prefetto Russo è all’inchiesta “Codice Interno” per la quale il Viminale, il 25 marzo dello scorso anno nominò tre funzionari che, insediati negli uffici della Prefettura di Bari, hanno esaminato tutti gli atti relativi all’inchiesta per fare luce sui legami tra mafia e politica baresi.

Il ministro, anche sulla base della corposa relazione del prefetto, non ha proposto lo scioglimento del Comune ma ha previsto l’adozione di provvedimenti per le municipalizzate e sanzioni nei confronti di alcuni dipendenti pubblici.

L’inchiesta ha portato all’arresto di più di 130 persone per voto di scambio politico-mafioso. «Stiamo andando avanti – ha aggiunto Russo – e stiamo predisponendo altri provvedimenti, quando saranno adottati verranno comunicati. Fino ad allora consentiteci di tenere la necessaria riservatezza».

I provvedimenti

Negli scorsi giorni, sono però già emerse le prime indiscrezioni sulle misure che verranno adottate dal Prefetto, sebbene non ancora ufficialmente. Ad esempio, saranno scelti dall’elenco degli iscritti all’Albo dei consulenti della sezione “esperti in gestione aziendale” i tutor incaricati di risanare Amiu e Multiservizi, coordinati proprio dal Prefetto Russo.

Le misure, poi, differiranno da una partecipata all’altra in base alla gravità dei fatti. Per quanto riguarda Amiu, la società dovrà adottare provvedimenti organizzativi di risanamento, per eliminare qualunque presenza riconducibile ad organizzazioni criminali.

Poi, attraverso il Gruppo interforze antimafia, istituito in Prefettura, “saranno verificate tutte le transazioni societarie, sia in entrata che in uscita, i conferimenti di incarichi professionali e ogni atto di amministrazione o gestione non inferiore a 5mila euro (o di valore superiore stabilito dal prefetto)”. La società dovrà poi utilizzare “un conto corrente dedicato che consentirà la tracciabilità degli atti di pagamento e riscossione”.

Per quanto riguarda Multiservizi, invece, tenuto conto che sono già state avviate operazioni di bonifica dal presidente e dal Comune, il prefetto attraverso il Gia “acquisirà ogni mese e per un anno copia dei contratti di lavori, servizi e forniture e della documentazione concernente le procedure assunzionali”, ascolterà ogni tre mesi i vertici dell’azienda.

L’Amtab

Diverso è il percorso dell’Amtab, che il 26 febbraio dell’anno scorso è già stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria, dopo che l’inchiesta Codice Interno aveva portato alla luce la grave compromissione al suo interno: numerosi affiliati ai clan Parisi-Palermiti, in particolare, ma anche altri, erano nelle fila del personale, autisti e addetti ad altre mansioni, come ai biglietti in occasioni di eventi.

Una infiltrazione mafiosa così profonda da indurre la sezione misure di prevenzione ad adottare il provvedimento. Mercoledì prossimo gli stessi giudici si riuniranno ancora per valutare se il risanamento è completo o se sarà necessaria una proroga.

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