Si allungano i tempi per la realizzazione del Parco della Giustizia di Bari. I termini previsti nel bando di gara per l’affidamento della progettazione esecutiva e l’avvio dei lavori dell’opera sono stati differiti al 26 novembre, in ottemperanza al decreto del Presidente del Tar Puglia Bari, in attesa della Camera di Consiglio fissata per il 20 novembre prossimo.
La decisione è stata comunicata nella giornata di ieri da parte dell’Agenzia del demanio, anche se la gara in realtà sarebbe chiusa dal 4 novembre. Il bando, dal valore di oltre 306 milioni di euro, era stato già prorogato una volta su richiesta delle imprese che avevano lamentato la ristrettezza eccessiva dei tempi per studiare dei progetti di alto valore tecnico e qualitativo, ed ora c’è una nuova scadenza.
Il progetto
Gli interventi sul cantiere nell’area delle ex caserme Capozzi e Milano, consistono nella progettazione esecutiva, da stilare tramite metodi e strumenti di gestione informativa digitale comprensiva di indagini per ricerca e localizzazione di ordigni e altri manufatti bellici, la realizzazione del parco e della viabilità interna, la piastra tecnica e la realizzazione degli edifici.
Il cantiere sarà diviso in quattro lotti: il primo con la predisposizione del cantiere, le urbanizzazioni interne, l’edificio del Tribunale penale, il parco e la viabilità; il secondo lotto prevede la realizzazione del Tribunale civile; il terzo lotto la Corte d’Appello e la Procura generale ed infine il quarto lotto Tribunale dei Minorenni, Tribunale di Sorveglianza, Giudice di Pace.
L’intervento che interesserà le ex casermette si estenderà su una superficie di 15 ettari, area in cui sorgeranno i quattro nuovi edifici e un grande parco, con tanto di laghetto al suo interno. I termini ultimi per la consegna dell’opera sono stabiliti per il 2027. Il cronoprogramma delle attività prevede, secondo la stima effettuata, una durata complessiva di 1.930 giorni naturali e consecutivi, pari a circa 64 mesi, per l’intero intervento. Il primo lotto dovrebbe partire per il 2025 ma le continue proroghe potrebbero fare slittare l’avvio.